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La Lazio e il caso Keita: quando più indizi fanno una prova

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Scrivere questo articolo sarebbe molto facile perchè basterebbe copiare e incollare articoli scritti in un passato recente.
Il bello di questa storia consiste nel soggetto che innesca,come una macchina spara palline,”casi” a più non posso ed e’ la Società Lazio.
Invece chi subisce questi “casi” sono giocatori più o meno importanti che negli anni si sono succeduti e che durano sino ai giorni nostri con l’ultimo caso riguardante Keita.
In ambito investigativo per chi indaga vale il detto “più indizi fanno una prova” e che pone l’accusato in una posizione di colpevolezza assoluta.
Ma siccome non siamo ad “un giorno in pretura” e non parliamo di omicidi irrisolti ma di calcio e sopratutto di Lazio,vi spiego nei dettagli quello che per me sono i tanti indizi di questo grande caso che si arricchisce di puntata da 12 anni.
Potremmo cominciare proprio dal 2004,data dell’avvento del maggiore imputato che e Claudio Lotito, quando lo stesso mise ai margini l’allora capitano e giocatore simbolo Paolo Negro.
La motivazione? Beh come spesso succedera’ in questa storia il Sig. Presidente cambio’ le carte in regola e propose a Negro un contratto a condizione minori; a questo punto Negro rifiutò e dall’oggi al domani si ritrovò fuori rosa.
Stessa identica cosa successa conteporaneamente a Dino Baggio nello stesso periodo di Negro.
Ma non è finita;gli stessi problemi contrattuali videro protagonisti altri giocatori durante gli anni.
Da De Silvestri a Pandev, da Ledesma a Diakite, da Zarate a Cavanda, per finire ai giorni nostri con Keita.
Premetto che non voglio difendere i calciatori che in molti casi sono i responsabili di queste situazioni perchè oggi un contratto calcistico vale come carta straccia, e i giocatori, insieme ai loro consapevoli complici che sono i procuratori,manovrano questo mondo senza far valere i diritti sacrosanti di una societa’ che paga i propri assistiti in profumate banconote.
Ma chissà perchè la maggior parte di questi casi arriva da Formello; non da Milanello ne dalla Pinetina.
Perche’ vi chiederete? Beh e’ molto semplice: perche’ la Lazio e’ gestita da 12 anni come l’Akragas(con tutto il rispetto per gli amici siciliani).
Tutti questi casi in una società come il Chievo non sarebbero mai successi, o se fossero successi sarebbero stati risolti senza queste lunghe battaglie legali costose e controproducenti, perchè quasi tutte perse.
Il giocatore non vuole rinnovare a 2 anni dalla scadenza? Lo si vende ma non a 3 volte il suo reale valore di mercato;poi la societaè manda in pasto il giocatore ai tifosi tacciandolo per un furfante che ha rifiutato tutte le possibili destinazioni.
E la maggior parte di noi cade nel tranello,ma il problema è a monte ragazzi.
Su Keita,che è il protagonista di questa indagine, e’ successa la medesima cosa; contratto in scadenza tra 2 anni,giocatore che chiede un aumento del suo ingaggio pari alla valutazione della società che offre cifre ridicole per il rinnovo ma valuta il giocatore 30 mil.
Pare una storia alla Fantozzi,ma purtroppo e’cosi.
Keita ovviamente non è un santo,come tutti i calciatori(spinti dai procuratori) ha usato una situazione critica tra tifosi e societa’ per far scoppiare questo caso e avere la certezza di avere grande seguito proprio per la situazione che ben conosciamo tra tifosi e dirigenza.
Ha disertato un ritiro,cosa che un professionista, seppur avendo ragione,non dovrebbe mai fare per rispetto dei suoi compagni e dell’allenatore.
Ovviamente il procuratore ha escogitato questo piano per far si che il giocatore fosse ceduto, ma non e’ stato cosi,anzi rischia seriamente di vedersi dalla tribuna le prossime partite che si giocheranno nei 2 anni di contratto che rimangono al giocatore.
Potremmo parlare pure del fantomatico dolorino che Keita si èinventato per non partire per Bergamo dove sarebbe stato usato da Inzaghi da Titolare.
Fosse per me, dopo che il Sig Keita si permise un anno fa’di zittire un pubblico che l’anno scorso ha dovuto subire 12 mesi di prestazioni al limite del ridicolo,sarebbe andato in tribuna perenne e ceduto immediatamente nel primo mercato utile,perche’ chi fa questo non merita di indossare la maglia della Lazio.
Ma adesso che succede? La società, non riuscendolo a vendere perche’ chiede 30 mil per un giocatore che ne vale al massimo 20, proporrà al giocatore un nuovo contratto con clausola rescissoria.
Una barzelletta.
Prima fai il macello e poi ti pieghi?
Io sono laziale e amo questi colori, e Keita per me non dovrebbe più indossare la maglia della Lazio, perchè ha mancato di rispetto a noi tifosi che siamo la Lazio,perchè noi siamo la Lazio e non dei sedicenti dirigenti che dirigono la squadra piu’ antica di Roma come un dopolavoro ferroviario.
Allora, concludendo questo articolo dove vi ho narrato la storia delle controversie della Lazio, vi lascio un quesito: ma è La Lazio a cominciare casi o sono i giocatori?
Il pesce puzza sempre dalla testa e la società è la testa da dove comincia il problema.
Avete capito allora? Tanti indizi portano ad una prova,e la prova almeno io l’ho trovata: Lotito vattene!



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