Curva Nord e società, uniti contro i capricci dei giocatori

La Curva Nord tramite l’emittente laziale spezza una lancia a favore verso le società di calcio. In questi giorni si è parlato dei capricci di Keita, Biglia, Donnarumma ed infine Patric. Il calcio moderno ormai ha tolto dalla testa dei giocatori l’onore della maglia. Sono rari i casi dove un giocatore voglia indossare la maglia che fin da bambino sognavano di rappresentare.

“I tifosi restano la parte più pura del calcio. I giocatori a cui ti puoi affezionare ormai non esistono più. A fare la differenza sono gli anni in cui un calciatore indossa la stessa maglia, quello ti trasforma nel giocatore che resta nella testa del bambino, non la grande giocata. Prima la bandiera era quello che dimostrava l’attaccamento viscerale alla maglia, lo è stato Signori, per un po’ anche Nesta. Noi non dobbiamo più tifare il giocatore. Bisogna denunciare il calcio che si fa negli studi commerciali e non più nello stadio. Non è possibile che le società siano sotto scacco di giocatori o peggio, dei loro procuratori. Le bandiere non esistono più, questo dovrebbe far riflettere. “.

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Di Redazione

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