Dopo il pareggio al ultimo secondo, mister Inzaghi è intervenuto ai microfoni di Dazn:

L’esultanza? Un gesto istintivo. Abbiamo fatto un ciclo di partite incredibili con i giocatori contati, questi ragazzi anche oggi si sono superati e per questo l’esultanza è stata un po’ più spinta del solito. La Lazio ha fatto una grande partita e ha ampiamente meritato il pareggio, abbiamo avuto occasioni con Milinkovic, Marusic e Muriqi. Poco da dire, poi sappiamo cosa rappresenta la Juventus e che ha tantissima qualità, ma per come siamo arrivati qui abbiamo fatto una grande gara. Sono soddisfatto, anche con lo Zenit chi è entrato mi ha dato una grande mano. Oggi mancavano Immobile, Leiva, Strakosha e Lulic, concedere quattro titolari alla Juve non è semplice. Ora c’è la sosta, lavoreremo nel modo migliore per quindici giorni. I ragazzi sono stati bravissimi a fare questo inizio di campionato nonostante le difficoltà”. 

IL TANDEM D’ ATTACCO – Muriqi-Caicedo? Soluzione possibile, Correa però ha fatto una grande partita. Poteva essere più lucido in qualche occasione ma ci ha aiutato tanto, è un giocatore di un’intelligenza straordinaria. Non mi sembrava il caso di toglierlo. Questa squadra ha un grandissimo cuore, sappiamo che la difficoltà è nel DNA della Lazio e c’era bisogno di tutti. In Champions ho avuto bisogno anche di qualche ragazzo della Primavera. Adesso dobbiamo cercare di riposarci per poi essere pronti con le rotazioni, quando potrò farlo saranno tutti più lucidi. Caicedo? Un grande giocatore e una grandissima persona, dopo qualche mese che era qua si è subito fatto voler bene. Nella prima stagione ha fatto un errore importante a Crotone ma già aveva fatto molte cose, ho chiesto alla società di tenerlo perché per me era il giocatore ideale da avere in rosa. L’avrei fatto giocare dall’inizio se non avesse avuto il problema alla spalla. Mi fa sorridere il messaggio di Ciro, so quanto ci tiene e mi metto nei panni di chi non può scendere in campo: hanno lavorato quattro anni per giocare in Champions e non possono esserci in partite così belle. Dico loro di stare tranquilli, presto arriverà il loro turno. Tamponi? Sono tranquillo e sereno, più che essere un allenatore costretto a giocare con tredici calciatori non sapevo cosa fare“.



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