Gli anni passano, lui resta : AUGURI A MAURIZIO MANZINI

Tanti tifosi non hanno avuto la fortuna di conoscere i propri idoli, incontrarli, parlarci e stringergli la mano. Tanti altri tifosi, non hanno potuto veder giocare i campioni del passato, le cui gesta sono conosciute solo tramite i racconti di padri o nonni. Altri avrebbero voluto seguire la loro squadra ovunque, su ogni campo, ma per via di una realtà spesso più cruda di un dolce sogno biancoceleste, non lo hanno potuto fare. Poi però ci sono persone, come Maurizio Manzini, che solo a nominarle muovono interi decenni di storia, veri e propri monumenti di lazialità. 79 anni fa, il 25 novembre del 1940, Maurizio nasceva a Roma, in una famiglia interamente romanista. Sarà che tifare per la prima squadra della capitale non è una scelta, ma una vocazione, ecco infatti che da subito decide di non seguire la tradizione familiare, e sceglie i colori che lo avrebbero accompagnato da li in avanti: il bianco e il celeste. Un giovane Manzini inizia a collaborare – per passione e senza percepire un contributo – con la Lazio di Lenzini, nel 1971. Lui, che lavorava in una compagnia aerea privata, aveva il compito di organizzare le trasferte della squadra, occupandosi degli elementi organizzativi. Il suo lavoro viene molto apprezzato dalla società, ed in particolare da Tommaso Maestrelli, che lo invita sempre più spesso a Tor di Quinto, per assistere agli allenamenti della prima squadra. Con il passare degli anni riveste questo ruolo con sempre maggior impegno, entrando definitivamente nell’organico della Lazio nel 1988, con le vesti di Team Manager. Da quel momento il suo lavoro ed il suo amore coincidono, una figura di riferimento per giocatori e tecnico,  oltre che per i tifosi. Ha passato indenne mille vicissitudini, riuscendo sempre, con la sua gentilezza e professionalità, a rappresentare nel migliore dei modi il nome della nostra amata Lazio, nello stesso modo che userebbe ogni tifoso. Tifoso come lui.