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Chi alimenta il sistema calcio?

Si continua a ripetere, come una stancante litania, che il calcio non appartiene più al popolo. Se ne infischiano degli orari, delle disponibilità materiali ed economiche, della ripetitività dei campionati; e se solo si volesse ragionare in maniera grezzamente economica, si potrebbe affermare che il prodotto è diventato quasi invendibile perché privo di appeal. Oltre le lamentele e le insindacabili ragioni che può avere un tifoso, però, dovrebbero esserci anche disquisizioni circa gli autori dell’oltraggio allo sport più bello del mondo. Se ne parla poco, ma chi fa girare la giostra?
I nomi sono tanti e potremmo portare una lista veramente lunga. Si va dagli investitori in materia pubblicitaria e si passa per presidenti ultra milionari, industriali, multinazionali e sceicchi… vediamo campeggiare le loro firme in ogni dove. Gli orari e i calendari “spezzatino” sono dettati dalle TV e la prova innegabile di ciò la si trova nei numeri che le emittenti rendono noti circa il loro fatturato, ma di ciò ci occuperemo in altra sede. Cominciamo col capire, dunque, chi sono i manovratori dei grandi business relativi ai trasferimenti dei calciatori, dai più irrisori a quelli che muovono capitali astronomici. Il sistema andrebbe protetto e i vertici FIFA hanno inscenato un banalissimo tentativo di regolamentazione facilmente aggirabile: prendiamo il caso delle Third Party Ownership (TPO). In pratica, società terze con nessun titolo giuridico sportivo finanziano e lucrano sui trasferimenti dei giocatori da un club all’altro. Caso scandalo che fa da esempio: il passaggio di Tevez al West Ham, squadra di massima serie inglese; quello britannico è non a caso uno dei campionati più colpiti dal fenomeno, nonché tra i più appetibili. Le TPO sono quasi sempre legate a doppio filo con super-procuratori senza scrupoli a capo di equipe manageriali che curano gli aspetti contrattuali di tanti professionisti. Jorge Mendes è arrivato persino a gestire in toto un club portoghese, come il Rio Ave, ribattezzato non a caso dagli addetti ai lavori come Mendes FC, è a capo di un’organizzazione che fattura cifre mostruose, ha amicizie e legami societari con la finanza ufficiale e ha portato per mano la multinazionale cinese Fosun ad acquistare il Wolverhampton e l’imprenditore di Singapore Peter Lim ad acquistare il Valencia e, tra i tanti, cura gli interessi di nientepopodimeno che Cristiano Ronaldo e José Mourinho. In compagnia di questo grande burattinaio vi sono altri figure di altissimo rilievo del calibro di Pini Zahavi e Mino Raiola: il primo è l’artefice de facto della scalata di Roman Abramovic al Chelsea, il secondo ha fatto da negoziatore a innumerevoli trattative che hanno coinvolto diverse stelle del calcio come Rijkaard, Bergkamp, Ibrahimovic, Nedved, Pogba e Matuidi. Zahavi ha in mano una fittissima rete di società per certi versi impossibile da tracciare con assoluta certezza; si sa che buona parte del calcio serbo è sotto la sua influenza e che tra alcune delle suddette società vi siano club di solo transito, cioè puramente fittizi. Per dare qualche numero, osserviamo che il controvalore affari della Gestifute International di Jorge Mendes è pari a 849 milioni di euro, superata dal solo Constantin Dumitrascu con la sua Mondial Sport Management per la modica cifra di 910 milioni di euro. “Solo” settimo posto per Mino Raiola, con un controvalore di euro 252 milioni, mentre per il solo trasferimento di Neymar dal Barcellona al PSG l’israeliano Zahavi avrebbe guadagnato di commissioni circa 12,5 milioni di euro. Le classifiche, comunque, sono in continuo cambiamento e le posizioni di uno o dell’altro scalano a seconda dei trasferimenti. Quel che è certo è che i procuratori, con le loro agenzie di management, sono ormai ovunque e detengono una fetta importante del potere nel mondo del calcio. Così come Mendes, Zahavi e Raiola, ci sono tantissimi altri uomini pronti a negoziare e mediare acquisti o cessioni grosse e non.
Davanti a cifre da capogiro così importanti, non possiamo fare altro che scontrarci con la dura realtà: nel calcio mondiale ha fatto breccia la longa manus degli investitori al soldo della finanza internazionale, la quale ha pochissimo interesse nella vittoria e nel prestigio. Il vero scopo di tali colossi economici è il solo investimento fruttuoso, il circolo di moneta, le gigantesche transazioni che speculano su acquisti e cessioni galattiche, scatenanti i processi sui quali poi trovano trippa per gatti giornali, agenzie di scommesse, tv e radio a loro volta foraggiate da audience, likes e visualizzazioni. Il consumatore finale, spoglio della sua veste di tifoso, siede su un comodo sofà (pagato anch’esso rigorosamente a rate), scommettendo su un’app telematica connessa al cc e applaudendo scialbamente ad uno spettacolo preannunciato dalle stories su Instagram degli strapagatissimi atleti, che esulteranno sotto una curva semi vuota e spenta.


Allora, contro chi giochiamo la prossima?

Credits to:

Commissione trasferimento Neymar: 12 milioni per Pini Zahavi – Calcio e Finanza
https://www.calcioefinanza.it › 2017/10/24

L’impero di Pini Zahavi nel calcio serbo – TUTTOmercatoWEB.com
https://www.tuttomercatoweb.com › serie-a

Il Primato Nazionale, numero di novembre 2017

Calciomercato. Chi è il procuratore più ricco? Non Mendes! Ecco la classifica delle commissioni – Tuttosport
www.tuttosport.com › calcio › 2015/10

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Calciomercato | Pastorello su Acerbi: ” si dovrebbe trovare una soluzione…”

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acerbi riscatto

Intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb, l’agente di Francesco Acerbi, Federico Pastorello, è intervenuto sulla vicenda del prestito con diritto di riscatto da parte dell’Inter.

In passato si era parlato di come il club milanese voleva uno sconto e Simone Inzaghi vuole spingere il giocatore a restare. Il numero 33 non vuole certamente tornare alla Lazio visto come sono finiti i rapporti con il pubblico biancoceleste.

Ecco le Parole di Pastorello:

«C’è un diritto di riscatto che era stato messo a fine mercato, a fine stagione ci si aggiornerà ma Francesco vuole rimanere. Sarri e la Lazio hanno preso altre strade, stanno facendo bene, non credo che Acerbi possa servire più ala Lazio e non credo che voglia tornarci. Credo si debba trovare una soluzione »

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