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Intervista

Cesar: “Il gol del 6 gennaio 2005 fu una gioia immensa”. Candela: “Fantastico giocare contro la Lazio di Nesta”

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Da una parte “Cesaretto”, Cesar Aparecido Rodriguez, dall’altra Vincent Candela. I due volti del derby rappresentati da chi ha vestito le maglie di Lazio e Roma. Queste due vecchie glorie del calcio capitolino sono intervenute ai microfoni del quotidiano “Il Tempo” per parlare della stracittadina che avrà luogo tra quattro giorni.

Il derby si vince col cuore e con la testa, senza dubbio” sentenzia il brasiliano, che ha vestito dal 2001 al 2006 la maglia della Lazio. L’ex biancoceleste ha poi ricordato il derby vinto il 6 gennaio 2005: “Era un momento delicatissimo per tutti noi, c’era stato il cambio dell’allenatore, l’uscita di Mimmo Caso e l’arrivo di Papadopulo. In difesa c’era un’emergenza importante, Giannichedda fu costretto a giocare da centrale. Riuscimmo ad essere più forti di tutto. Di Canio? Attraversò una settimana delicata, tornava a giocare un derby sedici anni dopo dall’ultima volta, non era facile per lui. Purtroppo, e non fu il suo caso, in questi momenti devi stare attento a non bruciare tutte le energie, a riportarle solo sul campo, altrimenti rischi di fare male. In quei giorni parlò pochissimo, era molto nervoso”. Cesar ricorda infine il suo gol del momentaneo 2 a 1, che ha permesso ai biancocelesti di ritornare in vantaggio prima della rete definitiva di Rocchi: “Una gioia immensa, ricordo che arrivò un bel pallone dalla destra, poi l’esplosione generale dopo la mia conclusione di sinistro. L’urlo della curva, l’abbraccio dei miei compagni, anche la mia esultanza. Momenti da brividi, indescrivibili, forse è tra i gol più importanti e significativi della mia carriera“. Un’esperienza indescrivibile, che solo chi vive questo incontro delicatissimo può comprendere.

Vincent Candela si lascia trasportare dalla nostalgia, paragonando il derby attuale a quello di qualche anno fa, quando lui calcava il prato verde dell’Olimpico: “Era fantastico giocare contro la Lazio di Nesta, Favalli, tutti grandi campioni: era una gara speciale contro una squadra fortissima. Ora è un’altra Lazio e anche un’altra Roma. Oggi – ha proseguito il francese – è senza dubbio più forte la Roma, lo dicono i risultati. Resta una partita speciale, in cui la mente va al di là del gesto tecnico ed è questa la bellezza del derby. La Lazio non sta vivendo un anno fantastico e proprio per questo ha più da perdere. Ma se sei più nervoso non sei più bravo, anzi giochi peggio”.



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