Il Consiglio Federale FIGC, riunitosi a Roma il 24 novembre 2025, ha approvato all’unanimità il nuovo schema delle Licenze Nazionali 2026/27, introducendo modifiche sostanziali alle norme che regolano la sostenibilità economica dei club professionistici italiani.
Si tratta del passaggio più importante dalla riforma del Piano Strategico 2024, e avrà un impatto diretto sulle modalità operative del mercato, soprattutto per quei club che già oggi vivono situazioni delicate sul piano finanziario.
Tra questi, inevitabilmente, rientra anche la S.S. Lazio, che nelle ultime sessioni ha dovuto fare i conti col noto “vincolo del saldo zero”.
Costo del Lavoro Allargato: dal 2026 scende a 0,7
Il cuore della riforma riguarda l’indicatore più discusso del nuovo sistema:
👉 il Costo del Lavoro Allargato, che dal 2026 passerà dalla soglia attuale di 0,8 a 0,7.
Significa una cosa molto semplice:
i club potranno spendere per stipendi e ammortamenti ancora meno rispetto alle proprie entrate.
Questa misura rende più rigido:
- il parametro per il rilascio della Licenza,
- il monitoraggio degli stipendi,
- e soprattutto il famigerato “blocco del mercato”.
Perché riguarda da vicino la Lazio
La Lazio è da un anno al centro del dibattito economico per il mercato bloccato e per l’incapacità di ampliare il proprio monte ingaggi.
Con il nuovo limite imposto dalla FIGC dal 2026, la situazione diventa ancora più stringente:
- sarà ancora più difficile aumentare gli stipendi;
- sarà più complicato inserire nuovi giocatori senza prima cedere;
- i margini di manovra sul mercato si riducono ulteriormente.
Una novità positiva però c’è.
Novità: esclusi dal calcolo i costi degli Under 23 selezionabili per le Nazionali
Per stimolare l’investimento nei vivai e nella crescita dei talenti italiani, dal 2026 il Consiglio Federale ha deciso di escludere dal conteggio dell’indicatore:
- i costi
- e i relativi ammortamenti
dei giocatori Under 23 selezionabili per le Nazionali azzurre.
In pratica, prendere o valorizzare giovani italiani non peserà più sul limite che può far scattare il blocco del mercato.
Per club come la Lazio — da anni fanalino di coda per l’impiego di italiani giovani — questa può rappresentare sia:
- un’opportunità di rinnovamento,
- sia una pressione a cambiare strategia.
Licenze Nazionali 2026/27: scadenza il 22 giugno 2026
Il termine perentorio per la presentazione della documentazione è fissato al 22 giugno 2026.
Chi non rispetta requisiti economici, infrastrutturali e amministrativi non potrà iscriversi al campionato di appartenenza.
Un segnale forte, coerente con l’obiettivo dichiarato della FIGC: rendere il calcio italiano più sostenibile e meno dipendente da debiti e finanza creativa.
Decisioni politiche e nuovi ingressi nel Consiglio
La riunione, presieduta da Gabriele Gravina, ha visto partecipare rappresentanti:
- della Lega Serie A (Simonelli, Chiellini, Marotta),
- della Lega B,
- della Lega Pro,
- della LND,
- degli atleti,
- dei tecnici
- e dell’AIA.
Accolti i nuovi consiglieri Chiellini, Gozzi e Gallazzi, mentre è stato posticipato al 31 gennaio 2026 il termine per la presentazione del budget federale.
Conclusione: regole più severe, ma incentivi ai giovani
La riforma è chiara:
la FIGC chiede ai club più solidità economica e maggiore responsabilità nella gestione dei costi.
Per chi ha bilanci già rigidi — come la Lazio — sarà una sfida ulteriore.
Per chi investirà nei giovani, invece, sarà un vantaggio competitivo.
Un cambiamento che, nel bene e nel male, modificherà il calcio italiano nei prossimi anni.
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