Nelle ultime ore è esplosa una nuova polemica attorno alla Lazio, questa volta non legata al campo o al mercato, ma alla comunicazione del club.
Un tema spesso sottovalutato, ma che negli ultimi anni ha alimentato fratture, diffidenze e tensioni all’interno dell’ambiente biancoceleste.
Secondo alcune voci vicine alla società, Claudio Lotito continuerebbe a portare avanti la sua linea senza ascoltare né la piazza né le critiche interne.
Un atteggiamento che, secondo gli osservatori più attenti, avrebbe creato una vera e propria frattura tra il presidente e una parte crescente della tifoseria.
Accuse pesanti: “Lotito va avanti e non ascolta nessuno”
Il punto più discusso riguarda l’approccio del presidente:
“Lotito va avanti e non ascolta nessuno, non credo che l’ambiente lo possa condizionare.”
Una frase di Stefano Mattei che riassume bene il sentimento diffuso: la sensazione che il presidente prenda decisioni in totale autonomia, senza confrontarsi con la piazza, né con le istanze tecniche interne – Sarri compreso.
Il tema dell’“ufficio stampa diffuso”: giornalisti allineati?
La critica più forte riguarda che fa il giornalista RAI Stefano Mattei è la comunicazione e chi la gestisce.
Viene evocata l’esistenza di un “ufficio stampa parallelo” composto da giornalisti e opinionisti considerati troppo vicini al presidente.
Il concetto è chiaro:
“Se ci sono novantanove cose che non vanno bene e una sola positiva, questi giornalisti esaltano solo quella: ignorando i novantanove negativi. Si riportano solo i pensieri suggeriti da Formello. In molti conoscono bene l’ambiente Lazio ma fanno finta di non capire. Questo fa parte della comunicazione di Lotito, chi lo difende non fa il bene della Lazio”
Una comunicazione percepita come strumentale, più orientata a difendere la società che a riportare la realtà dei fatti.
Secondo i critici, questo atteggiamento non farebbe il bene della Lazio ma soltanto il bene del presidente.
I problemi ignorati: mercato bloccato, sponsor sparito, comunicato arbitri
La polemica elenca una serie di situazioni sulle quali – secondo i detrattori – si registra un silenzio assordante:
1. Mercato bloccato
Un tema di cui si parla da settimane, ma che alcuni eviterebbero di raccontare con trasparenza.
Il famoso “saldo zero” e i paletti economici che condizionano la sessione di gennaio sarebbero stati minimizzati.
2. Sponsor e nuova partnership
La questione dello sponsor sulla maglia – tra ritardi, trattative sfumate e cambi di rotta – sarebbe stata accantonata troppo rapidamente, nonostante rappresenti una voce fondamentale per i ricavi del club.
3. Il comunicato sugli arbitri
La società ha pubblicato una nota controcorrente rispetto a quanto dichiarato da Sarri nel post-partita con l’Inter.
Secondo alcuni giornalisti vicini al club, “il comunicato era corretto e la colpa era del mister”.
Una narrazione che ha alimentato ulteriormente il distacco tra tecnico ed ambiente.
“Chi difende Lotito non fa il bene della Lazio”
Il messaggio che trapela è forte:
“Chi difende Lotito non fa il bene della Lazio.”
Una frase che riassume il malessere profondo di una parte dell’ambiente, convinta che la comunicazione attorno al club sia ormai completamente sbilanciata, più orientata a proteggere il vertice che a raccontare la realtà.
È un tema delicato, perché tocca non solo la società, ma anche il rapporto con i media, con i tifosi e con lo stesso allenatore.
Conclusioni: un ambiente spaccato tra narrazioni opposte
Il caso mette nuovamente in evidenza la difficoltà della Lazio nel creare una comunicazione chiara, equilibrata e unitaria.
Tra mercato, sponsor, rapporto con Sarri e dinamiche societarie, la percezione è che esistano due narrazioni opposte:
- quella ufficiale (o ufficiosa), sempre positiva,
- quella della piazza, molto più critica e preoccupata.
Un cortocircuito comunicativo che rischia di ampliare ancora di più le distanze tra società e tifosi.
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