
In una Lazio in cerca di certezze, Mario Gila è diventato la colonna portante della difesa di Maurizio Sarri. Lo spagnolo, arrivato nel 2022 dal Real Madrid, è oggi un riferimento imprescindibile per la retroguardia biancoceleste: solido, disciplinato, con una crescita costante che lo ha reso il leader silenzioso del reparto.
A Bergamo, contro l’Atalanta, ha offerto l’ennesima prestazione da veterano. Anticipi, letture pulite, concentrazione: Gila ha guidato i compagni con personalità, come un difensore che ha trovato finalmente la sua dimensione. Per Sarri, ormai, “Gila e Lazio” è un binomio inscindibile.
Da riserva a titolare: la maturazione
E pensare che il percorso non è stato immediato.
Per oltre un anno e mezzo, Sarri lo ha utilizzato con il contagocce, convinto però del suo potenziale. Lo spagnolo ha dovuto imparare il “modo di difendere” sarriano, fatto di posizionamenti precisi, linea alta e attenzione nella costruzione dal basso.
Il tecnico, come raccontato in passato, si era opposto a ogni ipotesi di prestito:
“Mi bastavano sei mesi per insegnargli a difendere come voglio io.”
Quel tempo è bastato. Dalla stagione 2023-24, complici gli infortuni di Romagnoli e Casale, Gila si è imposto con autorità, diventando titolare inamovibile e uno dei migliori difensori under-25 del campionato.
Un futuro ancora tutto da scrivere
Il contratto di Mario Gila scade nel 2027, ma resta una questione aperta.
La Lazio, vincolata da limiti finanziari e dal Fair Play interno, non può oggi offrire un rinnovo migliorativo.
In estate, il Brighton ha presentato un’offerta da 35 milioni di euro, rifiutata da Lotito. Un rifiuto importante, ma con un problema non trascurabile: il 50% dell’eventuale incasso spetterebbe al Real Madrid, che detiene ancora parte dei diritti economici del giocatore.
Una clausola che rende complessa qualsiasi trattativa e spinge la Lazio a riflettere se convenga tenere il giocatore o cederlo per finanziare il mercato di gennaio.
Ambizioni e mercato: Gila al bivio
Gila non ha mai nascosto la sua ambizione europea.
È arrivato a Roma per crescere, ma anche per giocare ad alti livelli.
Con la Lazio fuori dalle coppe, il difensore potrebbe guardarsi intorno. Tuttavia, Sarri lo considera intoccabile, non solo per qualità ma per mentalità: il primo a crederci, anche nei momenti più bui.
Il tecnico toscano lo vede come simbolo di una Lazio che prova a ricostruire un’identità, basata su equilibrio e compattezza difensiva. In un gruppo pieno di incertezze e tensioni, Gila è il punto fermo da cui ripartire.
Conclusione: un leader in costruzione
Nel calcio moderno, dove la pazienza è merce rara, Mario Gila rappresenta una storia di crescita e fiducia.
Sarri lo ha aspettato, lui ha ripagato.
Oggi il suo valore tecnico e di mercato è ai massimi, ma resta da capire se la Lazio vorrà costruire attorno a lui o monetizzare un talento che, in Premier League, piace già a molti.
Una scelta delicata, che dirà molto sul futuro progetto biancoceleste.
Resta Aggiornato con il nostro Canale WhatsApp! Ricordiamo che il canale è protetto da Privacy ed il tuo numero non è visibile a nessuno!Iscriviti Subito cliccando qui sul canale di Since1900
