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Supercoppa Italiana a casa di Trump? L’ipotesi USA

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Donald Trump in un evento ufficiale con la bandiera americana sullo sfondo; possibile sede della Supercoppa Italiana a Washington.
Donald Trump in un evento ufficiale con la bandiera americana sullo sfondo; possibile sede della Supercoppa Italiana a Washington.

La Supercoppa Italiana potrebbe volare negli Stati Uniti, e più precisamente… a casa di Donald Trump.
Sembra una provocazione, ma è una delle ipotesi emerse durante i colloqui istituzionali che il presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, e l’amministratore delegato Luigi De Siervo hanno avuto negli USA in occasione del 50º anniversario della NIAF (National Italian American Foundation).

Durante la cena di gala tenutasi a Washington, Paolo Zampolli, imprenditore milanese e diplomatico alle Nazioni Unite — nonché grande amico dell’ex presidente americano — avrebbe avanzato un’idea clamorosa:
👉 organizzare la finale della prossima Supercoppa Italiana nella capitale americana, con Donald Trump presente alla cerimonia di premiazione.


La proposta: una Supercoppa a Washington

La proposta, che sarà presentata ufficialmente al Consiglio di Lega venerdì prossimo, nasce da un obiettivo chiaro: espandere il brand della Serie A in un mercato strategico come quello statunitense.
L’idea è di portare la manifestazione negli USA già dal 2025, anno in cui scadrà l’accordo con l’Arabia Saudita, che ospiterà l’ultima edizione del format a quattro squadre (la cosiddetta Final Four).

Zampolli, vicino all’amministrazione Trump, avrebbe sottolineato come Washington sia stata esclusa dal novero delle città che ospiteranno i Mondiali 2026, un’assenza che avrebbe irritato l’ex presidente americano. Portare la Supercoppa nella capitale sarebbe, quindi, anche un modo per “ripagare” la città di quella mancata opportunità sportiva.


Lega Serie A tra espansione e nostalgia

Negli ultimi anni la Lega Serie A ha spinto molto sull’internazionalizzazione del suo marchio. Dopo le esperienze a Pechino, Doha, Riad e Jeddah, l’idea di tornare negli Stati Uniti rappresenta un passaggio naturale per riavvicinare il calcio italiano a un pubblico globale.
D’altra parte, non mancano le voci contrarie: molti tifosi e addetti ai lavori vorrebbero riportare la Supercoppa in Italia, magari in una sede neutra come Roma, Milano o Torino.

Il Consiglio di Lega, oltre a discutere della sede, dovrà anche decidere se mantenere il format a quattro squadre o tornare alla formula tradizionale tra vincitrice di Serie A e Coppa Italia.
Un ritorno alle origini che potrebbe piacere ai puristi, ma che penalizzerebbe la visibilità internazionale della competizione.


Il ruolo di Trump e la mossa politica

L’eventuale presenza di Donald Trump come ospite d’onore darebbe un’enorme risonanza mediatica all’evento, trasformando la Supercoppa in uno spettacolo politico-sportivo globale.
Per la Lega Serie A sarebbe un colpo d’immagine notevole, ma anche un terreno scivoloso: l’ex presidente resta una figura divisiva, e la scelta potrebbe attirare critiche tanto politiche quanto sportive.

Nonostante ciò, la proposta resta sul tavolo e verrà discussa nei prossimi giorni.
Se dovesse concretizzarsi, la Supercoppa Italiana tornerebbe a disputarsi in estate, in una finestra più appetibile per il pubblico internazionale.


Conclusione

Che si giochi o meno a Washington, la Supercoppa Italiana è destinata a cambiare ancora pelle.
La Serie A guarda agli Stati Uniti per crescere, espandere il brand e attirare sponsor globali, ma resta da capire se i tifosi italiani accetteranno l’idea di una finale “a stelle e strisce” con Donald Trump sul podio dei vincitori.



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