
Dopo settimane di incertezze, Ivan Provedel è tornato. Nella sfida di Bergamo contro l’Atalanta, il portiere della Lazio ha offerto una prestazione da leader silenzioso: sicuro, reattivo, decisivo. In un momento di emergenza totale per la squadra di Maurizio Sarri, è stato lui a tenere in piedi i biancocelesti e a blindare uno 0-0 che vale come una vittoria per morale e spirito.
La sua prestazione è stata la migliore della stagione. Riflessi pronti, uscite pulite, interventi decisivi su Lookman e De Ketelaere: il Provedel che conoscevamo, quello del secondo posto e delle chiamate in Nazionale, è tornato a farsi vedere.
Dal dubbio alla rinascita
Nella scorsa stagione, dopo un inizio travolgente, il rendimento di Provedel aveva vissuto un calo evidente. Qualche errore di troppo, meno sicurezza e una Lazio più esposta avevano intaccato la sua fiducia.
Quest’anno, con una difesa ancora in costruzione e l’alternanza con Mandas che sembrava possibile, molti si chiedevano se il numero 94 fosse ancora il titolare indiscusso.
A Bergamo, però, Provedel ha risposto sul campo, ricordando a tutti quanto possa essere determinante. Non solo per le parate, ma per la tranquillità che trasmette al reparto arretrato. Con lui in forma, la Lazio può ritrovare la solidità che l’ha resa la seconda miglior difesa della Serie A 2022/23.
Il segreto? Fiducia e motivazione
Dietro la rinascita del portiere friulano c’è anche la mano di Maurizio Sarri, che non ha mai smesso di difenderlo pubblicamente. Il tecnico lo ha sempre considerato un punto fermo, anche nei momenti difficili, ricordando come sia stato fondamentale per la crescita della squadra.
Provedel stesso, in più occasioni, ha sottolineato quanto conti la fiducia dell’ambiente e quanto l’equilibrio mentale sia decisivo per chi difende i pali.
Dopo una stagione in chiaroscuro, il portiere biancoceleste sembra aver ritrovato motivazioni e serenità. E la Lazio, che in questo momento fatica a segnare e ha bisogno di certezze, può ripartire proprio da lui.
Un pilastro per la rinascita
Se la Lazio vorrà risalire la classifica, dovrà farlo anche attraverso la sicurezza difensiva. Con un reparto spesso falcidiato dagli infortuni — da Marusic a Patric, fino a Romagnoli e Hysaj — la presenza di un portiere in forma è vitale.
A Bergamo, la sua leadership si è vista anche nella gestione dei momenti difficili: urla, comandi, concentrazione fino al fischio finale. Segnali da vero numero uno.
L’obiettivo ora è dare continuità a questa prova. Perché la Lazio che arrivò seconda dietro il Napoli nacque proprio da lì: una difesa solida e un portiere insuperabile. Se Provedel riuscirà a mantenere questo livello, potrà diventare ancora una volta la base su cui costruire la rinascita biancoceleste.
Lazio e il fattore mentale
In un momento complicato, dove la squadra alterna prestazioni buone a blackout improvvisi, avere un portiere in fiducia può cambiare tutto.
Il pareggio di Bergamo non vale solo un punto, ma un segnale: la Lazio non si arrende. E se Provedel è tornato quello vero, allora anche la Lazio può tornare a credere in sé stessa.
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