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Lazio-Torino: Cancellieri brilla, ma la difesa crolla

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Cancellieri salva la Lazio con una doppietta, ma la difesa cede ancora: Sarri deve trovare soluzioni dopo il 3-3 con il Torino. Analisi e riflessioni.
Cancellieri salva la Lazio con una doppietta, ma la difesa cede ancora: Sarri deve trovare soluzioni dopo il 3-3 con il Torino. Analisi e riflessioni.

Un punto che lascia più rimpianti che soddisfazione. Lazio e Torino si dividono la posta all’Olimpico con un rocambolesco 3-3, ma a Formello la sensazione è quella di un’occasione persa. Dopo il successo sul Genoa, i biancocelesti non riescono a dare continuità e si ritrovano nuovamente a fare i conti con una difesa troppo fragile e un equilibrio tattico ancora tutto da costruire.

Eppure la serata sembrava quella giusta per invertire la rotta. Matteo Cancellieri, finito ai margini solo pochi mesi fa, ha firmato la sua miglior prestazione con la maglia biancoceleste, siglando una doppietta di pregevole fattura. Due gol di qualità, non semplici tap-in, ma giocate da attaccante maturo: controllo, freddezza e precisione sotto porta. L’ex Verona si è preso con forza la scena e, forse, anche un posto stabile nelle gerarchie di Maurizio Sarri.

Il tecnico toscano, costretto dalle assenze e dalle squalifiche (su tutte quella di Gila e gli infortuni di Marusic e Pellegrini), ha dovuto inventare. Spazio a Basic, rispolverato dopo settimane ai margini, e a Nuno Tavares, chiamato a sostituire un reparto in piena emergenza. Ma mentre il croato ha risposto presente con una gara concreta e un assist, il terzino portoghese ha deluso ancora una volta: poco incisivo in avanti e disattento in fase difensiva.

⚽ Cancellieri e Basic, due riscatti biancocelesti

Il blocco del mercato estivo ha, paradossalmente, offerto a Cancellieri un’occasione d’oro. Doveva partire, invece è rimasto, e oggi è forse la miglior sorpresa di inizio stagione. Anche Basic, spesso criticato, ha colto l’opportunità: senza strafare, ha mostrato ordine, corsa e partecipazione alla manovra. “Non è Iniesta, ma ha fatto il suo”-

🧱 Difesa in tilt: troppi gol subiti

I problemi restano dietro. Tre gol evitabili: sul primo, Provedel respinge centralmente un pallone elementare; sul secondo, l’attaccante granata entra in area senza opposizione; sul terzo, doppio colpo di testa indisturbato.
Con 7 gol subiti in 6 partite, la Lazio ha una media di oltre un gol a gara. Troppo per una squadra che punta all’Europa.
Nonostante i 10 gol segnati (un dato positivo), la fragilità difensiva spiega il tredicesimo posto in classifica.

🔄 Modulo da rivedere

Il tanto discusso 4-4-2 (o 4-2-4) proposto da Sarri resta un esperimento a metà. Contro il Genoa aveva funzionato, ma contro il Torino ha mostrato tutti i limiti di equilibrio. Con esterni non abituati a coprire e difensori poco reattivi, la squadra si è allungata, lasciando varchi enormi sulle fasce.
Ol 4-2-4 è iper offensivo: può andare contro alcune squadre, ma con Nuno Tavares e Isaksen sugli esterni è uno schema troppo rischioso.

⚙️ Scelte e gerarchie

Tra le poche note positive, il comportamento coerente di Sarri: chi sfrutta la chance, gioca di nuovo. Era accaduto con Mario Gila, ora con Basic. Ma non tutti rispondono allo stesso modo.
Belayane, ad esempio, continua a deludere: entrato nella ripresa, non ha dato ritmo né qualità al centrocampo, confermando le difficoltà già viste nelle prime giornate.
Male anche Castellanos, mai pericoloso e senza tiri in porta, e soprattutto Isaksen, giudicato “imbarazzante” da molti tifosi per la totale assenza di impatto offensivo.

🚀 Noslin, l’arma da rilanciare

In un contesto complicato, il cambio più positivo è arrivato proprio con l’ingresso di Noslin. L’olandese ha subito inciso, creando due occasioni e procurandosi il rigore del pareggio.
Noslin nel 4-4-2 è perfetto: seconda punta mobile, capace di aprirsi e puntare l’uomo. Doveva entrare molto prima”.
Il suo dinamismo ha acceso la Lazio e reso evidenti i limiti di chi lo aveva preceduto in campo.

🧑‍⚖️ L’arbitro e il VAR infinito

Capitolo a parte per la direzione arbitrale di Piccinini. Il rigore su Noslin è talmente evidente da non giustificare i dieci minuti di attesa al VAR.
Non puoi impiegare dieci minuti per un rigore così chiaro. Era visibile anche dai Distinti, impossibile non accorgersene. Questo è un errore grave”
Pur precisando che “la Lazio non ha pareggiato per colpa dell’arbitro”, il giornalista biancoceleste denuncia una tendenza preoccupante: “Gli arbitri quest’anno stanno sbagliando troppo contro la Lazio”.

🔮 Cosa serve adesso

La pausa per le Nazionali arriva nel momento giusto. Sarri potrà recuperare uomini e riflettere su nuove soluzioni tattiche. Serve più equilibrio, più attenzione e forse anche più coraggio nel cambiare.
“Quando una cosa non funziona, insistere è stupido. È tempo di provare alternative e dare spazio a chi merita, come Noslin e Cancellieri.”

Perché con una difesa così fragile e un centrocampo ancora incompiuto, l’Europa rischia di rimanere solo un sogno lontano.



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