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Lazio, il nuovo “indice del risparmio futuro”: le mosse di Lotito tra bilancio e mercato

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La Lazio si trova ancora una volta davanti a un bivio cruciale: bilancio da mettere in sicurezza, vincoli federali da rispettare e un mercato che aspetta solo di essere sbloccato. Claudio Lotito e la dirigenza biancoceleste hanno individuato una nuova formula, battezzata “indice del risparmio futuro”, che potrebbe rappresentare la chiave per garantire stabilità finanziaria e flessibilità operativa nei prossimi mesi.

L’obiettivo immediato: la soglia dell’80% entro il 30 settembre

Il primo passo, urgente e imprescindibile, riguarda il parametro UEFA recepito dalla FIGC: il rapporto massimo tra spese e ricavi fissato all’80%. La Lazio deve rientrare entro questa soglia entro il 30 settembre, altrimenti rischia di vedere ulteriormente limitata la propria libertà sul mercato.

Lotito ha scelto una strategia chiara: non tagliare immediatamente le spese – gli esuberi sono ancora a libro paga – ma provare a incrementare i ricavi. In questa direzione si muove la trattativa per un nuovo sponsor e altre possibili entrate “extra-mercato” che, secondo stime interne, potrebbero garantire oltre 10 milioni di euro. Un tesoretto che permetterebbe di centrare l’obiettivo senza ulteriori sacrifici e di ottenere lo sblocco del mercato invernale, evitando il vincolo del “saldo zero” (una cessione per ogni acquisto).

Il verdetto, però, non arriverà subito: i conti saranno analizzati dalla Covisoc o dalla nuova Commissione di controllo istituita dal Governo, e l’esito finale è atteso tra metà e fine novembre.

L’indice del risparmio futuro: 20 milioni da liberare

Parallelamente, la società lavora su un altro fronte: la riduzione strutturale dei costi, con un piano che guarda già al 2026. Ecco l’“indice del risparmio futuro”: un risparmio stimato in circa 20 milioni di euro derivante dalla scadenza o dall’uscita di contratti pesanti.

Tra i giocatori in scadenza figurano:

  • Hysaj (5 milioni lordi)
  • Vecino (4 milioni)
  • Gigot (4 milioni, attualmente fermo per infortunio e in uscita a gennaio)
  • Pedro (2,5 milioni, a luglio compirà 39 anni)
  • Basic e Fares (2 milioni ciascuno)
  • Kamenovic (600 mila euro)

Un totale vicino ai 20 milioni, che – salvo rinnovi oggi non previsti – potrà essere tagliato dal monte ingaggi entro la stagione 2026-27. Una prospettiva che offre alla Lazio margini futuri di manovra, sgravando il bilancio e consentendo di pianificare investimenti mirati.

Le prossime tappe: novembre e marzo

Il 30 settembre è la prima scadenza chiave. Se i conti torneranno in ordine, a gennaio la Lazio potrà operare liberamente sul mercato. Ma non sarà l’unico esame: entro marzo 2026 ci sarà un nuovo step di valutazione, con la possibilità che la soglia dell’80% venga confermata o addirittura abbassata.

È per questo che la società dovrà muoversi con prudenza, evitando squilibri che possano compromettere i progressi fatti.

Il mercato di gennaio: equilibrio tra sacrifici e rinforzi

Il nodo resta sempre lo stesso: rinforzare la rosa senza compromettere i conti. L’ossatura dei big è stata confermata in estate e, salvo offerte irrinunciabili, rimarrà intatta anche a gennaio. Tuttavia, alcuni sacrifici potrebbero risultare necessari.

Uno dei nomi caldi è Christos Mandas: il portiere greco è stato corteggiato dal Wolverhampton, pronto a mettere sul piatto 20 milioni. Una cifra che la Lazio non potrebbe ignorare: una sua cessione garantirebbe liquidità immediata e la possibilità di investire su più ruoli, dalla mezzala tanto richiesta da Sarri a un difensore centrale, settore in cui era stato seguito il giovane Simic (poi finito all’Al-Ittihad).

Sul fronte offensivo resta aperto il discorso Insigne: svincolato, spera in una chiamata del suo vecchio mentore Sarri. Un’operazione a costo zero, ma che inevitabilmente dipenderebbe dall’indice “anagrafico” e dal gradimento della società.

Conclusioni: il bivio della Lazio

La Lazio, dopo anni di blocchi e vincoli, spera finalmente di poter operare con continuità sul mercato. Il doppio binario tracciato da Lotito – raggiungere l’80% entro settembre e tagliare 20 milioni di costi entro il 2026 – rappresenta un piano complesso, ma potenzialmente risolutivo.

Se tutto andrà come previsto, il mercato di gennaio potrà segnare l’inizio di una nuova fase: non più una Lazio costretta a muoversi tra lacci e vincoli, ma una società in grado di programmare con maggiore libertà e di dare a Sarri i rinforzi richiesti per far decollare finalmente il progetto tecnico.

I prossimi mesi diranno se l’“indice del risparmio futuro” sarà davvero l’arma vincente o solo un’altra formula contabile destinata a restare sulla carta.



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