Claudio Lotito è tornato a Roma dopo le vacanze a Cortina. Secondo molti giornali, il suo rientro avrebbe dovuto coincidere con due annunci fondamentali: il nuovo main sponsor e la presentazione del progetto per lo Stadio Flaminio. Ma, a oggi, nulla di tutto questo è accaduto.
Sono settimane che si parla di “settimana decisiva”: prima del match con il Verona, poi subito dopo, infine al rientro da Cortina. Ora siamo a giovedì e la Lazio non ha diffuso alcun comunicato. Nessun sponsor, nessun progetto depositato. Solo silenzio.
Notizie di facciata?
Il timore è che gli articoli ottimistici pubblicati negli ultimi giorni siano serviti più a proteggere Lotito in uno dei momenti più complicati dei suoi 22 anni di gestione, piuttosto che a raccontare fatti concreti. Ogni volta che la società sembra in difficoltà, spuntano improvvisamente indiscrezioni positive: un nuovo sponsor pronto, un progetto stadio imminente, una trattativa avviata. Ma alla prova dei fatti, raramente queste voci trovano conferma.
Lo sponsor: 5 milioni non bastano
Si era parlato di un nuovo sponsor in arrivo. Qualcuno ha ipotizzato un accordo da 5 milioni l’anno. Ma, rispetto ai 10 milioni di Binance, questa cifra non cambierebbe la situazione economica della Lazio. Anzi, sarebbe insufficiente a risolvere i problemi strutturali. Dopo tre anni senza sponsor sulla maglia, i tifosi si aspettano un annuncio vero, concreto e soprattutto all’altezza della storia del club.
Il nodo Flaminio
Sul fronte stadio, a dicembre Lotito si era vantato dei progressi sul progetto Flaminio. Oggi, nove mesi dopo, la Lazio non ha ancora presentato nulla di ufficiale. E nelle ultime ore il giornalista Alberto Abbate (Il Messaggero) ha detto chiaramente che, a suo avviso, il progetto non passerà mai la sovrintendenza. Un brusco passaggio dall’ottimismo sbandierato alla rassegnazione più cupa.
Un silenzio che fa rumore
La cosa che sorprende di più è il silenzio di Lotito. Un presidente che per 22 anni ha sempre parlato tanto – spesso troppo – e che oggi sembra improvvisamente scomparso dai radar. Ma la spiegazione potrebbe essere semplice: Lotito parla solo quando può vantarsi, mai quando deve assumersi le responsabilità.
- Quando le cose vanno bene, ogni successo diventa merito suo.
- Quando le cose vanno male, le colpe ricadono sugli altri: l’allenatore, i giocatori, i dirigenti, persino la federazione.
Oggi non ci sono vittorie da esibire:
- il mercato estivo è stato bloccato,
- l’unico obiettivo di gennaio (Simic) è già sfumato,
- lo sponsor non è arrivato,
- lo stadio resta un miraggio.
E allora Lotito tace.
Una situazione critica
La Lazio non è a rischio fallimento, come nel 2004 quando Lotito subentrò, ma vive una fase estremamente delicata:
- unica squadra di Serie A senza mercato estivo,
- probabile blocco anche a gennaio,
- classifica già in salita dopo la sconfitta col Como e la vittoria sul Verona.
Il silenzio del presidente, quindi, non sembra essere frutto di “lavoro sotto traccia”, ma piuttosto dell’impossibilità di vantarsi di qualcosa.
Conclusione
- Lazio, caccia allo sponsor: sfuma la pista tech, Lotito tratta su più tavoli
- Lazio, il silenzio di Lotito tra sponsor fantasma e il nodo Flaminio
- José Mourinho – La Leggenda e la Caduta dello Special One
- Giorgio Vaccaro e il no alla fusione
- Lazio, Abbate (Il Messaggero): “Scettico sul Flaminio, rischio bocciatura dalla sovrintendenza”
Il futuro dirà se arriverà davvero un nuovo sponsor o se il Flaminio diventerà mai la casa della Lazio. Ma al momento restano solo promesse non mantenute e un silenzio che pesa più di mille parole.
👉 E voi tifosi biancocelesti, credete che Lotito stia lavorando nell’ombra o semplicemente non abbia nulla da dire?
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