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Toma Basic, da emarginato a protagonista silenzioso

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Toma Basic in azione con la maglia della Lazio durante Lazio-Torino, autore di un assist decisivo.

All’inizio della stagione nessuno avrebbe scommesso su di lui. Eppure, a metà ottobre, il centrocampista croato è diventato una delle note più positive della Lazio di Maurizio Sarri. Inserito in rosa quasi per necessità, dopo una serie di infortuni e squalifiche, Basic si è ritagliato un ruolo da titolare e ha risposto con prestazioni solide e concrete.

Nelle sfide contro Genoa e Torino, l’ex Bordeaux ha dimostrato di poter dire la sua anche in un centrocampo biancoceleste in piena evoluzione. Non parliamo di un fuoriclasse, ma di un giocatore che mette sempre impegno, ordine e fisicità. Il suo assist per il gol di Cancellieri contro i granata è il simbolo di un calciatore che, pur restando ai margini per due anni, non ha mai smesso di crederci.

Quando fu acquistato, Basic venne indicato come il possibile erede di Sergej Milinković-Savić. Un paragone pesante, forse il più ingombrante possibile. Fisicamente i due si somigliano, ma tecnicamente e come incisività non c’è confronto. Tuttavia, ridurre Basic a un “fallimento post-Milinković” sarebbe ingeneroso. Il croato non è un giocatore da copertina, ma un onesto lavoratore del centrocampo, capace di garantire equilibrio e intensità.

La Lazio lo aveva messo sul mercato per due estati consecutive, senza riuscire a trovare acquirenti disposti a coprire il suo ingaggio. Una scelta che oggi, alla luce delle ultime prestazioni, appare quasi provvidenziale. In un reparto dove Guendouzi, Cataldi e Vecino stanno faticando a trovare continuità, Basic è tornato utile e potrebbe diventare una pedina stabile nelle rotazioni di Sarri.

Il tecnico toscano lo ha elogiato per la disponibilità e l’atteggiamento in allenamento. In un momento in cui diversi giocatori biancocelesti sembrano distratti o demotivati, il croato è un esempio di professionalità. “Basic non ti fa vincere da solo le partite, ma neanche te le fa perdere”, ha commentato più di un addetto ai lavori, e non è poco in questa Lazio in cerca d’identità.

Le sue prestazioni aprono anche un dibattito interessante: può Basic essere titolare nella Lazio attuale? Considerando il calo tecnico del centrocampo rispetto alle stagioni passate, la risposta è sì. Il croato non ha la fantasia di Luis Alberto né la capacità d’inserimento di Milinković, ma assicura equilibrio e spirito di sacrificio. In una squadra che deve ritrovare compattezza e concentrazione, queste qualità valgono oro.

Il futuro resta incerto. Molto dipenderà dalle condizioni fisiche di Vecino, spesso fermo ai box, e dalle scelte di Sarri alla ripresa del campionato, quando la Lazio affronterà una difficile sfida contro l’Atalanta. In molti tifosi si chiedono se Basic meriti un’altra chance dal primo minuto. La sensazione è che, dopo due anni di anonimato, abbia finalmente conquistato la fiducia dell’ambiente.

Se la Lazio vorrà rialzarsi, serviranno giocatori disposti a lottare su ogni pallone. E Toma Basic, oggi più che mai, rappresenta proprio questo spirito.



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