La Lazio supera il Milan negli ottavi di Coppa Italia con una delle prestazioni più mature della stagione e stacca il pass per i quarti, restituendo entusiasmo a un ambiente reduce da settimane complicate. Al termine della gara, Maurizio Sarri ha analizzato la vittoria in conferenza stampa, soffermandosi su temi tattici, scelte di formazione, mercato e sul rendimento di alcuni giocatori chiave.
Il primo punto toccato riguarda i cambi, ancora una volta decisivi nell’economia del match. Sarri non ha dubbi: “Le sostituzioni ci hanno dato un buon apporto anche sabato, molto probabilmente ci avevano portato a fare risultato. Abbiamo tanti giocatori che vengono da infortuni e non sono al massimo, ma in questo momento ci stanno aiutando negli spezzoni. Vista l’evoluzione fisica, presto potranno darci un contributo ancora più importante”. Il tecnico rivendica così una gestione oculata delle energie, fondamentale per un gruppo che sta pagando i carichi e gli stop delle ultime settimane.
Tra i protagonisti entrati a gara in corso, spicca Tijjani Noslin. L’olandese è sembrato rigenerato e Sarri conferma: “La cessione? Non credo, non abbiamo parlato di questo. È un giocatore complicato da inquadrare, ma in partite con più spazi può fare la prima punta. Contro squadre chiuse soffre di più, ma nelle ultime gare sta trovando il contesto giusto. Ho la sensazione che ci possa dare una grossa mano”. Un’apertura importante, che lascia intendere come l’attaccante possa rimanere anche a gennaio, nonostante le voci di mercato.
Il tema della continuità contro le big è un altro punto su cui Sarri viene incalzato. La Lazio, infatti, contro le squadre che “giocano” tende a rendere meglio. “Non è un discorso di squadre forti o deboli, ma di caratteristiche. Quando troviamo rivali che concedono campo, per noi è più semplice. Speriamo sia solo una questione di motivazioni, perché quello sarebbe più facile da risolvere”.
Tra i giocatori più discussi c’è sicuramente Nuno Tavares, autore di un ingresso convincente. Sarri sorride, poi affonda: “Non è un soggetto semplice. All’inizio ci ho provato con le buone, ma lo stavo perdendo. Ora provo con le cattive: lo tengo a distanza, gioca poco e spero che si incazzi”. Una frase che sintetizza perfettamente il rapporto tormentato tra il tecnico e il laterale portoghese, potenzialmente devastante ma ancora troppo discontinuo.
Il ritorno di due ex eccellenti, Luis Alberto e Milinkovic-Savic, ha attirato l’attenzione dei giornalisti. Sarri ammette di essersi emozionato: “Fa piacere vederli legati a questi colori. Ho visto la foto di Sergej che esulta al gol. Sono ragazzi speciali. Ma ormai viaggiano su stipendi impossibili per noi. Tecnicamente ci farebbero comodo entrambi: uno per gli assist, l’altro per la doppia-doppia. Ma oggi non è possibile”.
Su Mario Gila, autore di buone prestazioni ma anche protagonista di qualche iniziativa palla al piede, il tecnico è categorico: “Lo stiamo educando a non farlo. Sono cose da dilettanti. Stasera ci ha fatto prendere un contropiede. Non deve assolutamente farle”.
Infine, un accenno al possibile arrivo di Lorenzo Insigne, voce circolata negli ultimi giorni. Sarri spegne il fuoco: “Non ne ho idea. Avevamo parlato di altri ruoli. Gli sono affezionato, è come un figlio, abbiamo vissuto anni bellissimi. Ma ora decidono società e priorità. E i ruoli indispensabili erano altri”.
Una Lazio che ritrova entusiasmo, carattere e un’identità più chiara. Una vittoria pesante, legittima, come sottolinea Sarri. E forse un punto di ripartenza per un gruppo che, nonostante tutto, vuole ancora dire la sua.
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