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Milan–Como a Perth: opportunità o follia? La Serie A vola in Australia tra business e tradizione

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Milan e Como si sfideranno a Perth: la prima partita di Serie A giocata in Australia. Tag: Milan, Como, Serie A, Perth, UEFA, calcio italiano, marketing sportivo

Per la prima volta nella storia, una partita di Serie A si giocherà fuori dai confini nazionali. La sfida Milan–Como, valida per la ventitreesima giornata di campionato e in programma a febbraio 2026, si disputerà a Perth, in Australia.
La decisione – approvata da UEFA e in attesa del via libera formale della FIFA – rappresenta un momento epocale per il calcio italiano, ma anche un tema che divide: innovazione o perdita di identità?

Perché si giocherà in Australia

La scelta è nata da un’esigenza logistica. Nelle stesse date (7–8 febbraio 2026), San Siro sarà occupato dalla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi Invernali Milano–Cortina.
Con gli impianti lombardi indisponibili, la Lega Serie A ha valutato varie soluzioni, ma alla fine ha optato per una proposta “globale”: spostare la partita a Perth, città con una delle più grandi comunità italiane al mondo.

Secondo le fonti ufficiali della Lega, l’operazione è nata da un accordo con il governo del Western Australia, che coprirà parte delle spese di trasferta e garantirà la massima visibilità all’evento.

Un affare da 12 milioni di euro

Oltre alla curiosità sportiva, Milan–Como a Perth è anche un grande affare economico:

  • 12 milioni di euro tra diritti TV, sponsorizzazioni e ricavi da biglietteria;
  • un impatto stimato di oltre 20 milioni di euro per il turismo locale;
  • una copertura mediatica internazionale garantita da emittenti come Sky, ESPN e Optus Sport.

Per la Serie A, si tratta di un’occasione unica per rafforzare la propria presenza in Asia e Oceania, due mercati dove Premier League e La Liga dominano da anni.
Inoltre, Perth ospita una forte presenza di discendenti italiani: un bacino ideale per espandere il brand del calcio tricolore e coinvolgere nuove generazioni di tifosi.

Le difficoltà per squadre e tifosi

Sul piano sportivo, la trasferta sarà impegnativa: oltre 13.000 km di viaggio, fuso orario di 7 ore e condizioni climatiche estive.
Milan e Como partiranno con largo anticipo per acclimatarsi, mentre la Lega garantirà il rimborso integrale agli abbonati che perderanno la partita casalinga.

Ciononostante, molti tifosi considerano la scelta un affronto alla tradizione. “È come togliere il calcio italiano dai suoi tifosi”, ha dichiarato Marco Van Basten, aggiungendo che “si rischia di aprire una porta pericolosa”.

UEFA e FIFA: sì, ma senza precedenti

La UEFA ha chiarito che l’autorizzazione è “eccezionale e non ripetibile”, concessa solo per la concomitanza con un evento olimpico.
Anche Ceferin, presidente UEFA, ha espresso cautela: «Capisco il valore commerciale, ma il calcio deve restare vicino ai suoi tifosi».
Tuttavia, la Lega Serie A ha colto l’occasione per lanciare un messaggio: il calcio italiano non può più permettersi di restare indietro in termini di visibilità globale.

Tra innovazione e tradizione: la sfida del futuro

La partita di Perth sarà un banco di prova per il modello di internazionalizzazione del calcio italiano.
Se l’esperimento avrà successo, la Serie A potrebbe valutare in futuro Supercoppe o tornei promozionali all’estero, come già fanno Liga e Premier League.
Ma se dovesse fallire, rimarrebbe come un monito sui limiti del business nel calcio.

Conclusione

Milan–Como a Perth non è solo una partita, ma un simbolo.
Da un lato c’è la nostalgia dei tifosi per il calcio “di casa”, dall’altro la necessità di aprirsi a un mondo sempre più globale.
Tra entusiasmo, dubbi e milioni di euro in gioco, questa sfida in Australia potrebbe essere ricordata come il giorno in cui la Serie A ha davvero provato a volare oltre i suoi confini.



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