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Lotito spinge sulla legge per la trasparenza dei fondi nel calcio

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Claudio Lotito e il caos interno alla Lazio: comunicazione sbagliata, maglie pubblicate in anticipo e disorganizzazione a Formello

Claudio Lotito, senatore della Repubblica e presidente della Lazio, torna protagonista nel dibattito politico-sportivo con una proposta che punta a rivoluzionare il rapporto tra fondi d’investimento e club calcistici italiani. Dopo aver presentato un disegno di legge lo scorso agosto, Lotito ha deciso di forzare ulteriormente i tempi inserendo la stessa norma, senza modifiche, anche come emendamento alla manovra economica. L’obiettivo dichiarato è garantire piena trasparenza nella proprietà e nella gestione delle società professionistiche, ponendo fine alle zone d’ombra legate agli investitori esteri.

Un’iniziativa che nasce nel cuore delle istituzioni

Il disegno di legge, depositato il 5 agosto, porta la firma di Claudio Lotito e del senatore di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti. La proposta è stata assegnata l’8 ottobre 2025 alla 7ª Commissione permanente (Cultura, patrimonio culturale, istruzione pubblica), un passaggio fondamentale per l’avvio dell’iter legislativo.

L’iniziativa mira a regolamentare in modo più stringente l’ingresso di soggetti esteri nel capitale dei club italiani di Serie A, Serie B e Serie C, introducendo obblighi giudicati da molti come necessari alla modernizzazione del sistema, ma allo stesso tempo potenzialmente controversi per il peso burocratico che comportano.

Il cuore della norma: società italiana obbligatoria entro 90 giorni

Secondo quanto previsto dal testo:

Qualsiasi investitore estero che acquisisca almeno il 5% di una società calcistica italiana dovrà costituire una società di diritto italiano entro 90 giorni dall’acquisto.

Una misura che riguarda fondi d’investimento, fiduciarie, trust e veicoli societari stranieri. La nuova società dovrà avere sede legale in Italia e un rappresentante legale residente sul territorio nazionale.

L’obiettivo dichiarato della norma è:

“Garantire la massima trasparenza nella proprietà e nella gestione delle società calcistiche professionistiche, prevenendo situazioni opache, conflitti di interesse e possibili atti illeciti.”

Una dichiarazione d’intenti che punta a rispondere alla crescente presenza di capitali stranieri nel calcio italiano, spesso veicolati attraverso strutture societarie complesse e difficilmente tracciabili.

Comunicazioni obbligatorie e pubblicazione dei dati

Uno degli aspetti più innovativi del disegno di legge riguarda l’obbligo per i club di comunicare informazioni dettagliate sulla propria struttura proprietaria. In particolare:

🔹 Identificazione dei detentori di almeno il 5%

Ogni società deve trasmettere annualmente a FIGC, Lega competente e ANAC:

  • l’elenco di persone fisiche e giuridiche con almeno il 5% del capitale o dei diritti di voto;
  • le informazioni sulla provenienza dei fondi utilizzati per l’acquisizione.

🔹 Pubblicazione sui siti ufficiali

Queste informazioni dovranno essere pubblicate sui portali ufficiali della FIGC e delle leghe professionistiche, rendendole accessibili a media, tifosi e potenziali investitori.

Obblighi per chi vende quote: piena tracciabilità delle operazioni

Anche la parte venditrice dovrà adeguarsi a nuovi obblighi. Chi cede le quote dovrà:

  • comunicare alla federazione l’identità reale dell’acquirente, senza possibilità di ricorrere a strutture intermediarie opache;
  • notificare eventuali passaggi di proprietà entro 7 giorni dalla transazione o dall’entrata in vigore della legge.

Un vincolo che punta a evitare operazioni di mercato condotte senza adeguata trasparenza, con conseguenti rischi per la credibilità del sistema calcistico.

Un sistema di sanzioni tra i più duri d’Europa

Il disegno di legge prevede un apparato sanzionatorio particolarmente severo, destinato a colpire chi non rispetta gli obblighi previsti:

🔸 Sanzioni amministrative

  • Da 1 a 5 milioni di euro per omissioni o ritardi nella comunicazione dei proprietari effettivi.
  • 1 milione di euro a settimana per i club che non dimostrano la costituzione della società italiana del fondo estero.

🔸 Sospensione dei diritti di voto

Se il fondo non rispetta la norma, la proposta prevede la sua impossibilità a esercitare i diritti di voto legati alle quote possedute.

🔸 Responsabilità penale

Il legale rappresentante della società sportiva può rischiare fino a 1 anno di reclusione in caso di omissione volontaria o consapevole.

Un pacchetto di misure che mira a garantire rigore, ma che potrebbe avere ripercussioni significative sul mercato dei club.

Il ruolo dell’ANAC: vigilanza e segnalazioni

L’Autorità Nazionale Anticorruzione avrà un ruolo centrale nella supervisione dell’intero meccanismo. L’ANAC dovrà:

  • monitorare l’adempimento degli obblighi;
  • inviare segnalazioni alla magistratura;
  • trasmettere alla FIGC le violazioni per l’adozione dei provvedimenti disciplinari.

Un rafforzamento delle competenze che mira a rendere l’intero sistema più impermeabile a operazioni sospette.

Le possibili conseguenze per il calcio italiano

L’iniziativa di Lotito apre un dibattito importante. Da un lato c’è chi sostiene che più trasparenza sia necessaria per un settore sempre più legato a logiche finanziarie complesse. Dall’altro c’è il rischio che norme così rigide possano scoraggiare l’ingresso di capitali stranieri, fondamentali per la crescita dei club italiani.

Il disegno di legge sarà discusso nelle prossime settimane e potrebbe rappresentare uno spartiacque per il futuro della proprietà nel calcio italiano.



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