La Lazio è sempre più Zaccagni dipendente.
Lo dicono le scelte di Maurizio Sarri, che a Bergamo ha deciso di schierare il suo numero 20 nonostante appena due allenamenti completi dopo la lesione muscolare, ma soprattutto lo confermano i numeri Opta, che delineano un quadro inequivocabile:
quando Mattia Zaccagni segna, la Lazio non perde mai.
I numeri Opta: 21 gare senza sconfitte
Dati alla mano, nelle ultime due stagioni (dal 2024/25) la Lazio ha vinto tutte le 10 partite in cui Zaccagni ha trovato la rete in Serie A.
Più in generale, il club biancoceleste è imbattuto negli ultimi 21 match di campionato in cui l’esterno offensivo classe 1995 è andato a segno:
📊 18 vittorie e 3 pareggi, con l’ultima sconfitta risalente addirittura al 30 ottobre 2022 contro la Salernitana.
Un dato impressionante, che testimonia quanto la presenza — e soprattutto l’incisività — del capitano biancoceleste sia determinante per le sorti della squadra.
Il simbolo del gioco di Sarri
Per Sarri, Zaccagni non è solo un finalizzatore, ma un punto di equilibrio tra estetica e concretezza.
È il giocatore che più di tutti incarna il calcio del tecnico toscano: dinamico, tecnico, capace di creare superiorità e di incidere nei momenti decisivi.
Anche a Bergamo, dopo l’infortunio, il tecnico lo ha voluto in campo dal primo minuto, segnale di quanto la Lazio non possa prescindere dal suo talento.
Zaccagni è infatti l’unico giocatore della rosa ad aver collezionato, nelle ultime due stagioni, gol, assist e occasioni create a doppia cifra.
La Zaccagni-dipendenza
È evidente che la Lazio, quando Zaccagni è in forma, cambia volto:
- aumenta la produzione offensiva,
- si alza il baricentro,
- e si creano più spazi anche per gli inserimenti dei centrocampisti.
Non è un caso che molti dei gol decisivi della squadra di Sarri siano arrivati da giocate del numero 20, spesso letali nelle transizioni rapide.
Ma questa “Zaccagni-dipendenza” è anche un campanello d’allarme: la Lazio fatica a trovare alternative credibili sugli esterni.
L’infortunio di Cancellieri e il mancato inserimento di Isaksen e Noslin hanno ridotto le rotazioni, costringendo Sarri a rischiare il suo capitano anche non al 100%.
Il futuro della Lazio passa da lui
Zaccagni è sempre più leader tecnico e carismatico della Lazio.
La fascia da capitano, ereditata in un momento delicato, ne ha accresciuto la responsabilità e la consapevolezza.
La sua qualità resta l’arma più preziosa per un gruppo che cerca equilibrio e certezze.
Se i numeri non mentono, la Lazio dovrà ripartire dal suo numero 20 per risalire in classifica e ritrovare fiducia.
Quando segna Zaccagni, la Lazio non perde: un mantra che a Formello sperano di poter ripetere ancora a lungo.
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