La scalata di Tijjani Noslin è una delle storie più interessanti di questa stagione biancoceleste. Arrivato a Formello senza clamori, lontano dai riflettori e dalle aspettative mediatiche riservate ad altri profili, l’attaccante olandese ha saputo conquistarsi spazio, credibilità e soprattutto la fiducia di Maurizio Sarri. Oggi, a distanza di pochi mesi, lo scenario è completamente cambiato: Noslin è fuori dal mercato e rappresenta una risorsa sempre più centrale nel progetto tecnico della Lazio.
Il suo percorso non è stato immediato né scontato. All’inizio Noslin era considerato un’alternativa, un profilo da inserire gradualmente nelle rotazioni offensive. Ma partita dopo partita, minuto dopo minuto, il campo ha parlato chiaro. Le sue prestazioni hanno inciso, non solo in termini di numeri – già importanti – ma soprattutto sotto il profilo tattico e mentale.
Noslin ha mostrato una capacità rara di interpretare più ruoli nel reparto offensivo. Può agire da centravanti, da esterno, da seconda punta, adattandosi alle esigenze della partita e alle richieste dell’allenatore. Attacca la profondità, offre soluzioni in transizione, lavora senza palla e si sacrifica nella fase difensiva. Tutti aspetti che, nel calcio di Sarri, fanno la differenza.
Non è un caso che, nelle ultime settimane, l’olandese abbia superato Boulaye Dia nelle gerarchie e iniziato a insidiare seriamente anche Valentin Castellanos. Non si tratta di una bocciatura per gli altri, ma della crescita evidente di un giocatore che sta guadagnando considerazione all’interno dello spogliatoio e dello staff tecnico. Sarri lo ha utilizzato in contesti diversi, anche complicati, ricevendo sempre risposte positive.
Il dato che più colpisce è l’impatto sul rendimento offensivo. Noslin riesce a essere decisivo anche con minutaggi ridotti, dimostrando freddezza sotto porta e lucidità nelle scelte. Ma al di là dei gol e degli assist, ciò che ha convinto Sarri è la maturità con cui l’olandese legge le situazioni di gioco. Un aspetto tutt’altro che banale per un giocatore arrivato da poco in un sistema tattico complesso come quello biancoceleste.
Alla luce di tutto questo, la Lazio ha preso una decisione netta anche in ottica mercato: Noslin non è più cedibile. Una presa di posizione chiara, che racconta fiducia ma anche progettualità. Le valutazioni fatte in estate, quando il suo nome poteva rientrare tra quelli sacrificabili, sono state superate dal rendimento sul campo. Oggi il club vede in lui un profilo funzionale, con margini di crescita ancora ampi, capace di diventare una pedina stabile del reparto offensivo.
In un contesto economico delicato, in cui ogni operazione di mercato deve essere ponderata, blindare un giocatore in ascesa significa anche proteggere un investimento. Noslin rappresenta una risorsa tecnica, ma anche un asset che può aumentare il proprio valore nel tempo. La Lazio, questa volta, sembra aver scelto la strada della continuità.
La sensazione è che la scalata dell’olandese sia solo all’inizio. Sarri lo ha promosso sul campo, la società lo ha tolto dal mercato, e ora Noslin ha davanti a sé la possibilità di ritagliarsi un ruolo sempre più importante. In una stagione di sofferenza e sacrificio, la sua crescita è una delle notizie più positive per l’ambiente biancoceleste.
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