
Dopo ore di tensione e incertezze, in casa Lazio torna il sereno. Nella mattinata di oggi, il presidente Claudio Lotito e l’allenatore Maurizio Sarri hanno avuto un lungo e chiarificatore confronto telefonico, che ha permesso di ricomporre le frizioni nate a seguito del blocco del mercato imposto dalla Covisoc. Al centro della discussione, la complessa questione dell’indice di liquidità, nodo regolamentare che sta impedendo alla società di muoversi in entrata sul mercato.
Il comunicato ufficiale: “Sarri conferma l’impegno”
Attraverso una nota pubblicata nel tardo pomeriggio, la S.S. Lazio ha comunicato l’esito positivo del colloquio:
“Il Presidente Claudio Lotito e l’allenatore Maurizio Sarri hanno avuto un lungo e approfondito confronto telefonico, affrontando i punti principali legati alla situazione regolamentare dell’indice di liquidità. Il mister, preso atto formalmente della situazione nella sua interezza, ha confermato la propria piena disponibilità a proseguire con determinazione l’impegno preso verso il Club e la tifoseria.”
Parole che allontanano, almeno per ora, lo spettro delle dimissioni che nelle ultime ore sembrava farsi sempre più concreto. La delusione del tecnico toscano era palpabile: dopo il ritorno alla guida della squadra, formalizzato lo scorso 2 giugno, Sarri si è trovato a dover affrontare ostacoli imprevisti che minano la costruzione della rosa per la stagione 2024/25.
Il blocco del mercato: le cause
Il cuore del problema è l’indice di liquidità, uno dei tre parametri fissati dalla FIGC per garantire la sostenibilità economica dei club. Insieme al livello di indebitamento e al rapporto tra costi del personale e fatturato, l’indice rappresenta un criterio fondamentale per ottenere l’autorizzazione a operare sul mercato. Alla scadenza del 31 marzo, la Lazio non ha rispettato i parametri richiesti e, di conseguenza, la Covisoc ha bloccato le operazioni in entrata fino al 1 settembre.
Una situazione che ha spiazzato lo stesso Sarri, il quale ha espresso il proprio malumore non tanto per la difficoltà in sé, quanto per l’assenza di una comunicazione tempestiva e trasparente da parte della dirigenza al momento della firma del contratto.
L’amarezza di Sarri e la scelta di restare
Fonti vicine al tecnico parlano di un Sarri deluso, che si è sentito “tradito” dalla mancata chiarezza sulla reale situazione finanziaria del club. Il Comandante, tuttavia, ha deciso di onorare la parola data ai tifosi e al club, consapevole della responsabilità e dell’affetto che lega il suo nome alla piazza biancoceleste.
“Sono tornato alla Lazio perché è un ambiente a cui voglio molto bene. Mi hanno sempre apprezzato e accolto con affetto. Non voglio abbandonare questo progetto, anche se le difficoltà non mancano”, avrebbe confidato lo stesso Sarri a persone vicine.
Le possibili soluzioni: aumento di capitale o cessioni mirate
Per sbloccare il mercato, la Lazio ha di fronte due opzioni principali: un aumento di capitale – ipotesi remota considerando che Lotito, in oltre vent’anni di gestione, non ha mai superato i cinque milioni di investimento personale – oppure una sessione estiva incentrata sulle cessioni. Vendere gli esuberi, abbassare il monte ingaggi e incassare denaro liquido potrebbe consentire al club di rientrare nei parametri imposti dalla Covisoc.
Tuttavia, non sarà semplice. I proventi delle cessioni sono solitamente diluiti in più tranche e non generano immediatamente liquidità. Sarà quindi fondamentale operare con lucidità e lungimiranza, puntando a trattenere i big e liberarsi dei pesi morti a bilancio.
Un’estate bollente a Formello
Si preannuncia una stagione difficile, e l’estate sarà rovente a Formello. Sul fronte tecnico, Sarri vorrebbe rinforzi in almeno tre ruoli chiave: un terzino sinistro (nel caso partisse Tavares), una mezzala sinistra e un attaccante qualora venisse ceduto Castellanos. Ma al momento non ci sono margini per nuovi acquisti.
Nel frattempo, Lotito continua a portare avanti la sua battaglia personale per modificare i criteri dell’indice di liquidità, auspicando un allineamento con i parametri UEFA. Ma l’approccio della Lega Serie A e della FIGC resta rigido, e la norma che il patron biancoceleste sperava potesse entrare in vigore già da luglio resterà tale solo da gennaio 2025.
Conclusione: tregua ritrovata, ma serve chiarezza
Il confronto tra Lotito e Sarri ha avuto l’effetto sperato: la Lazio ritrova una tregua interna e può ripartire con il suo tecnico alla guida. Ma la crisi non è del tutto rientrata. Servirà più trasparenza da parte della dirigenza, maggiore sinergia tra le componenti societarie e una strategia chiara per il mercato.
Sarri ha fatto la sua parte scegliendo di restare, ma non farà da parafulmine. Il tecnico è pronto a lavorare sul campo con dedizione e amore per i colori biancocelesti, ma pretende rispetto e coerenza. Un patto d’onore che ora la società deve dimostrare di saper mantenere.
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