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Lazio, Lotito e le promesse non mantenute: tra falconiere, Flaminio e mercato fermo

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Lotito e le promesse non mantenute

Claudio Lotito è un presidente che ama parlare, spesso e volentieri davanti alle telecamere. Conferenze, dichiarazioni, battute a margine degli eventi: la comunicazione non gli manca, anzi. Il problema è che, troppo spesso, le sue parole restano tali. Promesse, annunci e proclami che si perdono nel tempo senza mai trasformarsi in fatti concreti. Ed è proprio questo il nodo che, oggi più che mai, fa arrabbiare e scoraggia i tifosi della Lazio.

Il muro delle promesse non mantenute si allunga sempre di più e il malcontento della piazza cresce.

🔹 Il caso falconiere: Olympia senza guida

Uno dei simboli della Lazio è da sempre l’aquila Olympia, presenza scenica e identitaria durante le partite all’Olimpico. Dopo l’addio dello storico falconiere Juan Bernabé, Lotito aveva promesso l’arrivo di un nuovo professionista. Una dichiarazione fatta con convinzione, quasi a rassicurare i tifosi.

Eppure, a distanza di mesi, non è cambiato nulla: Olympia resta senza guida, la figura del falconiere è ancora mancante e la promessa è rimasta nel dimenticatoio. Non si tratta solo di un dettaglio folkloristico, ma di un simbolo identitario, che per molti rappresenta lo spirito stesso del club. La mancanza di una soluzione pesa, perché dimostra scarsa attenzione anche agli aspetti simbolici che tengono viva la passione dei tifosi.

🔹 Stadio Flaminio: da dicembre, solo silenzio

Un altro grande tema riguarda lo Stadio Flaminio. Da anni Lotito parla di volerlo trasformare nella nuova casa della Lazio, un progetto ambizioso che potrebbe ridare identità al club e avvicinare la squadra ai propri tifosi. A dicembre era stato annunciato che il progetto di restyling sarebbe stato presentato entro poche settimane.

Da allora, però, il nulla più assoluto. Nessuna comunicazione ufficiale, nessun passo concreto, solo indiscrezioni e silenzi. Lo stadio rimane abbandonato al degrado e la Lazio continua a giocare all’Olimpico, senza una struttura di proprietà. Un club che vuole crescere non può permettersi questa immobilità.

🔹 Sponsor fantasma

Da mesi si parla di un nuovo sponsor pronto a entrare in società e a dare linfa alle casse biancocelesti. Si è discusso di trattative avanzate, di accordi praticamente conclusi, di firme imminenti.

Eppure, a oggi, non c’è nulla di ufficiale. La Lazio continua a vivere senza quell’accordo che sarebbe stato fondamentale per rafforzare i conti e per permettere al club di muoversi con più libertà sul mercato. Un altro annuncio rimasto tale, che lascia i tifosi a chiedersi se e quando arriverà davvero un partner commerciale importante.

🔹 Gli esuberi ancora in rosa

Uno dei grandi temi dell’estate era la necessità di piazzare gli esuberi, quei giocatori fuori dal progetto tecnico che però continuano a pesare a bilancio. Lotito e Fabiani avevano promesso un lavoro mirato per sfoltire la rosa, liberando spazio e risorse per nuovi acquisti.

La realtà è che gli esuberi sono ancora lì. Nessuna cessione significativa, nessun taglio agli ingaggi inutili. Risultato: rosa appesantita e mercato bloccato. Perché senza vendere è impossibile comprare, e la Lazio ha finito per restare ferma, senza rinforzi di livello.

🔹 Mercato bloccato: zero rinforzi

Collegato al discorso esuberi c’è ovviamente quello del mercato. La promessa era chiara: una volta sistemato il parametro del costo del lavoro e ceduti i giocatori fuori progetto, il mercato si sarebbe sbloccato.

Ma il mercato non si è sbloccato mai. La Lazio è rimasta ferma, senza acquisti significativi, a guardare le concorrenti rafforzarsi. I tifosi hanno visto partire pedine importanti negli anni, ma senza mai un piano credibile di sostituzione. Un immobilismo che oggi si riflette in campo, con una rosa che fatica a reggere il confronto con le big del campionato.

🔹 Promesse non mantenute: un copione che si ripete

Il problema non riguarda solo questa stagione. Il rapporto tra Lotito e le promesse mancate è una costante che i tifosi conoscono bene.

Ogni anno ci sono annunci: lo stadio, il settore giovanile, gli sponsor, i progetti per rafforzare la squadra. Ma quasi mai seguono i fatti. E questo crea un solco sempre più profondo tra società e tifoseria, alimentando la sensazione che manchi una vera progettualità.

🔹 I tifosi vogliono fatti, non parole

La pazienza dei tifosi biancocelesti è ormai al limite. La sensazione diffusa è che la Lazio viva di una gestione al risparmio, senza ambizione reale, e che le parole di Lotito servano solo a guadagnare tempo e a tenere buona la piazza.

Ma i laziali non sono più disposti ad accontentarsi. Vogliono vedere fatti concreti: un progetto per lo stadio, un mercato all’altezza, una società presente. Vogliono trasparenza e chiarezza.

🔹 Il rischio della mediocrità

Senza passi concreti, la Lazio rischia di restare intrappolata in una pericolosa mediocrità. Le concorrenti investono, migliorano, programmano il futuro. La Lazio resta immobile, prigioniera di un presidente che parla tanto ma realizza poco.

Il rischio non è solo quello di perdere terreno sul campo, ma anche di logorare ulteriormente il rapporto con la tifoseria. Un club senza stadio di proprietà, senza sponsor forti, senza mercato e senza progettualità non può competere a lungo termine.

🔹 Conclusione

Falconiere, Flaminio, sponsor, esuberi, mercato: la lista delle promesse non mantenute di Lotito è lunga e pesa come un macigno.

La Lazio è una società gloriosa, con una tifoseria appassionata e fedele, che merita molto di più di chiacchiere e proclami. Servono fatti, subito.

👉 E voi tifosi, cosa ne pensate? È arrivato il momento che Lotito cambi davvero passo o siamo destinati a rivivere l’ennesima stagione di promesse disattese?



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