La Lazio continua a muoversi con cautela sul mercato, costretta a bilanciare esigenze economiche e necessità tecniche in vista della sessione di gennaio. La gestione degli slot in lista, i vincoli sul costo del lavoro e la volontà di Maurizio Sarri di ringiovanire alcuni reparti obbligano la società a ragionare in modo mirato, alla ricerca di operazioni sostenibili ma utili alla causa. In questo quadro torna a riaffacciarsi un nome particolarmente familiare ai tifosi biancocelesti: Keita Baldé.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, durante le più recenti riunioni tra dirigenza e staff tecnico sarebbe emersa l’idea di sondare la disponibilità del giocatore, oggi al Monza in Serie B. Keita, trent’anni compiuti a marzo, è cresciuto proprio nel vivaio della Lazio, dove ha mosso i primi passi da professionista prima di affermarsi in Serie A e intraprendere un’avventura internazionale tra Monaco, Sampdoria, Cagliari e Spartak Mosca.
Proprio il suo status di calciatore “vivaio” rappresenterebbe un vantaggio strategico non indifferente. In un momento in cui il regolamento impone limiti rigidi sulle liste e sull’inserimento degli over 22, il ritorno di Keita consentirebbe alla Lazio di aggiungere un giocatore esperto senza consumare slot preziosi, condizione non da poco per un mercato che dovrà inevitabilmente essere impostato su equilibrio e pragmatismo.
Dal punto di vista tecnico, Keita verrebbe valutato come potenziale vice-Zaccagni, ruolo individuato da Sarri come una delle priorità per aumentare la profondità della rosa. Negli ultimi mesi, infatti, il tecnico toscano ha più volte evidenziato la necessità di inserire un esterno sinistro capace di garantire uno spartito tattico compatibile con i suoi principi e di dare respiro all’ex Verona, spesso costretto agli straordinari.
Tuttavia, Sarri sembra avere un’idea molto chiara su chi debba essere il profilo ideale per quella posizione: Lorenzo Insigne. Con l’ex capitano del Napoli esiste un principio di accordo sia economico sia tecnico, e la volontà reciproca di riabbracciare un progetto ambizioso resta un elemento centrale nelle valutazioni. Finché la pista Insigne rimarrà viva, Keita sarà considerato più una possibilità alternativa che un obiettivo concreto.
Nonostante ciò, l’ex Monaco resta un nome di “categoria intelligente” per un club che deve muoversi con ingegno. I costi ridotti, la conoscenza dell’ambiente, l’affetto dei tifosi e alcune caratteristiche tecniche — accelerazione, strappi in campo aperto, imprevedibilità — lo rendono un profilo potenzialmente utile al contesto sarriano, soprattutto nelle fasi di transizione. La sua carriera, dopo alcuni alti e bassi, avrebbe inoltre bisogno di una scossa: un ritorno a casa potrebbe rappresentare un’occasione di rilancio personale e professionale.
Al momento, però, siamo ancora nel campo delle idee e delle suggestioni. Nulla è stato avviato formalmente e la priorità, tanto per la dirigenza quanto per Sarri, resta sbloccare la questione Insigne e capire quali margini economici offrirà la sessione invernale. Molto dipenderà dalle cessioni e dal risparmio salariale, elementi indispensabili per costruire un mercato sostenibile.
Gennaio dirà se Keita rappresenterà solo un ricordo romantico di un talento nato a Formello o se potrà davvero tornare ad essere una carta a sorpresa per la Lazio del futuro.
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