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Lazio e il paradosso: gol solo in 2 partite su 5

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“Lazio: schieramento in campo con Cancellieri e Castellanos in azione”

La trasferta a Genova era presentata da molti come una gara insidiosa per la S.S. Lazio, non tanto per le difficoltà del Genoa, quanto per i guai che affliggono gli aquilotti. Le scorie morali e fisiche del derby perduto si sono sommate a una serie di defezioni pesanti: Belayan squalificato, infortuni post-derby, e l’assenza totale di Mattia Vesino, che non ha ancora messo piede in campo. In tali condizioni, Sarri ha dovuto richiamare Basic in lista e ridisegnare la squadra.

Ma ciò che colpisce davvero è un dato che nessuno sta enfatizzando abbastanza: la Lazio, nelle cinque giornate finora disputate in Serie A, ha realizzato 7 gol totali — una media poco superiore a uno per partita — ma in realtà questi gol sono arrivati solo in due partite: il 4-0 contro il Verona e il 3-0 contro il Genoa. Nelle altre tre partite — contro Sassuolo, Como e il derby — la Lazio non ha trovato la via del gol.

Il “gol presto” come benzina per la Lazio

Verona e Genoa condividono un tratto fondamentale: la Lazio ha segnato molto presto, nei primi minuti. Nel primo caso è stato un assist di Castellanos per Guendosi, nel match contro il Genoa ancora l’argentino ha innescato Cancellieri con un passaggio decisivo appena pochi istanti dopo il fischio d’inizio.

Questo schema – segnare subito — sembra essere la condizione affinché la Lazio possa dominare: quando va in vantaggio presto, non subisce gol e riesce a controllare la partita. Al contrario, quando parte sotto pressione o al ritmo non perfetto, emergono le carenze tattiche e la squadra fatica ad incidere.

Ecco perché, se la Lazio non trova subito il vantaggio, le partite si fanno ostiche. Non è realistico aspettarsi gol nei primi minuti ad ogni gara: la squadra deve trovare alternative, adattabilità, e risorse mentali per reagire anche da situazione sfavorevole.

Le note positive: Cancellieri, Basic, Provedel

Tra i protagonisti della serata genovese spicca Matteo Cancellieri. In un inizio di stagione opaco, ieri ha mostrato un’altra faccia: gol, assist e anche un colpo di testa nel terzo gol. In fase difensiva e offensiva, è stato utile alla causa. Non stiamo celebrando un nuovo fenomeno, ma con il rendimento attuale Cancellieri risulta un’opzione preziosa in una rosa che manca di qualità.

Anche Toma Basic merita complimenti: non è stato perfetto, ha commesso errori, ma ha mostrato grinta, recuperi e presenza in mezzo al campo. Dopo oltre un anno di assenza dai campi, rispondere presente in un momento così delicato è un segnale importante. Al contempo, l’impossibilità della Lazio di sistemare Basic sul mercato solleva dubbi sulla gestione dirigenziale: un giocatore con una carriera da “mezzo classifica” che non trova spazio fuori da queste emergenze… è un segnale da non ignorare.

Una prestazione da sottolineare è quella di Ivan Provedel. Spesso criticato per la mancanza di interventi decisivi, contro il Genoa è stato finalmente determinante: una parata su Colombo all’ultimo minuto del primo tempo evita che il match torni in bilico. In uno schema offensivo e sbilanciato, avere un portiere che risponde presente è fondamentale. Senza quel guizzo, il Genoa avrebbe potuto rialzare la testa e cambiare i piani del secondo tempo.

Lo squilibrio statistico e le fragilità

Il dato sugli expected goals (xG) conferma però una cosa: il Genoa è stato più pericoloso sul piano delle occasioni — 1,60 xG contro 1 forzato per la Lazio. Questo dimostra che, pur avendo conquistato il risultato e sofferto meno, la Lazio non ha dominato in termini di occasioni nette. Lo sbilanciamento tattico spesso lascia spazi e rischi.

La situazione infortuni peggiora la situazione: ieri si è aggiunto Marušić, Pellegrini e Lazzari sono in dubbio, Vesino non è disponibile, e Hila è uscito con problemi muscolari. Se la tua rosa perde metà dei titolari, diventa arduo mantenere continuità — proprio quello che sta accadendo alla Lazio.

Verso la prossima sfida

Con il vittoria contro il Genoa non si cancellano i problemi, ma si guadagna fiducia. Domenica arriva il Torino: servirà spirito, intensità, e soprattutto un approccio diverso se la Lazio parte in svantaggio. La chiave potrebbe essere continuare a correre, giocare in velocità, non rimanere troppo a centrocampo.

Se Castellanos gira, la squadra segna — non è un mistero. E magari, con un Provedel così attento, la Lazio può osare anche con moduli più offensivi. Ma finché segnare solo in due partite su cinque resta la regola, serve adattamento.

E voi, cosa ne pensate? La Lazio riuscirà a trovare continuità anche quando non segna presto? Scrivetelo nei commenti.

Migliore in campo (mia scelta): Castellanos — un gol, un assist, e prestazione decisiva.



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