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7 giugno 1908: la Lazio e l’impresa leggendaria delle tre vittorie in un giorno

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La Lazio del 1908 a Pisa, protagonista delle tre vittorie in un solo giorno

Una giornata entrata nella leggenda

Il 7 giugno 1908 non è una data qualsiasi per la storia della Società Sportiva Lazio. Quel giorno, a Pisa, la squadra biancoceleste compì una delle imprese più straordinarie e leggendarie non solo della propria storia, ma dell’intero calcio italiano. La Lazio giocò e vinse tre partite nello stesso giorno, nell’arco di poche ore, senza mai cambiare formazione e senza mai arrendersi alla fatica.

L’epilogo di quella domenica fu straordinario: i capitolini conquistarono il titolo di campioni dell’Italia centro-meridionale, un traguardo che consacrò definitivamente il club romano tra le realtà più importanti del calcio nazionale dei primi anni del Novecento.

Il contesto storico: il calcio agli albori

Per comprendere appieno la portata dell’impresa, occorre fare un passo indietro e analizzare il contesto in cui nacque. All’inizio del XX secolo, il calcio italiano era ancora una disciplina giovane, organizzata in maniera rudimentale e divisa tra Nord e Sud.

Il campionato nazionale prevedeva infatti due fasi distinte: da un lato la fase settentrionale, con i club già più strutturati come Milan, Torino, Genoa e Pro Vercelli; dall’altro la fase centro-meridionale, con squadre emergenti come la Lazio, la Virtus Juventusque Livorno, la Spes Livorno e il Football Club Lucca.

La Lazio, fondata nel 1900, era allora una società giovane ma già ambiziosa. Animata da un forte spirito identitario e guidata da pionieri dello sport romano, il club biancoceleste cercava di affermarsi come portabandiera del calcio della capitale.

Pisa, 7 giugno 1908: tre partite in poche ore

Quella domenica, a Pisa, si disputavano le finali del torneo interregionale che avrebbe deciso la squadra campione del Centro-Sud. La Lazio, allenata e guidata sul campo dal carismatico Sante Ancherani, affrontò un programma al limite dell’umano: tre partite da giocare tutte nello stesso giorno.

  • Ore 10:00 – Lazio vs Football Club Lucca 3-0
    La mattina si aprì con il match contro il Football Club Lucca. La Lazio, fresca e motivata, travolse gli avversari con un secco 3-0, dimostrando subito la propria superiorità tecnica e fisica.
  • Ore 14:00 – Lazio vs Spes Livorno 4-0
    Dopo una breve pausa per il pranzo e il recupero delle energie, i biancocelesti tornarono in campo contro la Spes Livorno. Nonostante le gambe pesanti, la squadra di Ancherani dominò, vincendo 4-0 con grande autorità.
  • Ore 16:30 – Lazio vs Virtus Juventusque Livorno 1-0
    La sfida più dura arrivò nel tardo pomeriggio, contro la Virtus Juventusque Livorno. La stanchezza si faceva sentire e la partita fu combattuta, ma la Lazio trovò la forza di segnare il gol decisivo e portare a casa la terza vittoria consecutiva.

Al termine di questa maratona, i capitolini si laurearono campioni centro-meridionali e vennero celebrati come eroi sportivi.

L’errore storico: 1907 o 1908?

Per molto tempo, questa impresa è stata erroneamente datata al 1907. Alcuni archivi e cronache riportavano infatti quell’anno, creando confusione tra gli appassionati e gli storici del calcio.

Solo ricerche successive, condotte attraverso fonti giornalistiche locali dell’epoca e studi approfonditi, hanno chiarito definitivamente il dubbio: l’impresa delle tre vittorie in un giorno avvenne il 7 giugno 1908. Oggi, grazie a lavori storiografici accurati e al contributo di siti specializzati come Laziowiki, SSLazio Museum e Laziostory, non ci sono più dubbi sulla data corretta.

La squadra e i protagonisti

Il leader indiscusso di quella Lazio fu Sante Ancherani, attaccante e capitano, capace di trascinare i compagni con carisma e talento. Ancherani rappresentava alla perfezione lo spirito dei primi calciatori biancocelesti: dilettanti mossi dalla passione, pronti a sacrificarsi per il club e per i colori sociali.

Ecco la formazione schierata in tutte e tre le partite: BompianiMarrajeniFedericiOmodeiDos SantosFaccaniCorelli primo e Corelli secondoAncheraniSaraceni (I)Pellegrini

Accanto a lui c’erano altri pionieri del calcio romano, giocatori che affrontarono quella giornata eroica senza sostituzioni, senza rotazioni e con un solo obiettivo: portare a casa la vittoria e affermare la Lazio come grande squadra del Centro-Sud.

Le medaglie e la gloria

Al termine della giornata, i giocatori biancocelesti vennero premiati con medaglie commemorative per celebrare l’impresa. Quelle medaglie, custodite gelosamente da alcuni protagonisti e tramandate come cimeli, rappresentano ancora oggi una testimonianza tangibile di un evento leggendario.

La conquista del titolo centro-meridionale non significava ancora accedere alla gloria nazionale, perché il divario con le squadre del Nord era troppo ampio. Tuttavia, per la Lazio e per la città di Roma, quel successo ebbe un valore simbolico enorme: dimostrava che anche il calcio capitolino poteva imporsi sulla scena nazionale.

L’impatto sull’identità della Lazio

L’impresa di Pisa del 1908 entrò subito a far parte del DNA biancoceleste. Per i tifosi, diventò un simbolo di orgoglio, resistenza e determinazione: tre caratteristiche che, ancora oggi, vengono associate alla storia e alla tradizione della Lazio.

In un’epoca in cui il calcio non era ancora professionistico e i sacrifici dei giocatori erano enormi, la Lazio seppe distinguersi per spirito di gruppo e dedizione assoluta. Quelle tre vittorie consecutive contribuirono a rafforzare l’identità del club come società polivalente, orgogliosa delle proprie origini popolari e capace di competere con realtà più strutturate.

Una pagina unica del calcio italiano

Nella storia del calcio italiano non si registra nulla di simile. Nessun’altra squadra, né a livello dilettantistico né professionistico, ha mai affrontato e vinto tre partite ufficiali nello stesso giorno con la stessa formazione.

Per questo motivo, il 7 giugno 1908 rimane un record unico e irripetibile, una pagina che nessuno potrà mai cancellare. Per i laziali, rappresenta una bandiera da sventolare, un ricordo da tramandare alle nuove generazioni, la prova che lo spirito della Lazio nasce già nei primi anni del Novecento come spirito di lotta e sacrificio.

La memoria oggi

Oltre un secolo dopo, l’impresa di Pisa continua a essere celebrata da tifosi e storici. Ogni anno, il 7 giugno, siti e comunità biancocelesti ricordano quella giornata con articoli, eventi e commemorazioni.

L’episodio è diventato anche oggetto di studi approfonditi e di valorizzazione storica attraverso musei, mostre e ricerche archivistiche. È una delle colonne della narrazione identitaria della Lazio, insieme ad altri momenti storici come la fondazione del club nel 1900, lo scudetto del 1974, la Coppa Italia del 2013 e lo scudetto del 2000.

Conclusione: un’eredità immortale

Il 7 giugno 1908 non è solo una data da ricordare, ma un patrimonio sportivo e culturale che appartiene a tutta la comunità biancoceleste. Quelle tre vittorie in un giorno sono il simbolo di una Lazio che non si arrende mai, che combatte fino all’ultimo respiro e che costruisce la propria leggenda attraverso il sacrificio e la passione.

Per questo, l’impresa di Pisa rimarrà per sempre un capitolo fondamentale della storia della Lazio e del calcio italiano: un racconto che unisce passato e presente, tradizione e futuro, e che continua a ispirare generazioni di tifosi.



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