VERONA – Testa bassa e pedalare, ma il pareggio del Bentegodi lascia più ombre che certezze in casa Juventus. La squadra di Igor Tudor non è riuscita ad andare oltre l’1-1 contro il Verona e, complici i risultati dagli altri campi – in particolare quello del Napoli – rischia già di ritrovarsi a inseguire. Un avvio che sembrava incoraggiante rischia ora di ridimensionarsi, con i primi limiti evidenziati in maniera netta: soprattutto a centrocampo, dove la coperta è corta, cortissima.
Emergenza in mezzo al campo
Al Bentegodi, Tudor ha dovuto fare i conti con le difficoltà della mediana. Le idee studiate in settimana non hanno avuto seguito: il ritorno di Locatelli dal primo minuto, in una settimana particolare per il capitano (diventato papà per la seconda volta), non ha dato i risultati sperati. McKennie è stato spostato al centro, con Joao Mario lanciato a destra dal 1’. Thuram, invece, avrebbe meritato riposo, ma le alternative scarseggiano e il tecnico croato non ha potuto permetterselo.
La sensazione è che la Juve abbia urgente bisogno di un innesto in mezzo, soprattutto in vista dei prossimi impegni ravvicinati. Con le sfide che si sommeranno e i viaggi europei alle porte, l’entusiasmo non basterà a mascherare le difficoltà fisiche di un reparto che rischia di andare in apnea.
Il nome che scalda i tifosi: Milinković-Savić
Nelle ultime ore è tornato a circolare un nome che fa sognare i tifosi bianconeri: Sergej Milinković-Savić. L’ex centrocampista della Lazio, oggi all’Al-Hilal in Arabia Saudita, ha un contratto in scadenza nel 2026 ma non ha mai nascosto il desiderio di tornare a giocare in Europa. Dopo tre stagioni di super incassi nel Golfo, e con le questioni fiscali ormai risolte, SMS sarebbe pronto a rimettersi in gioco nel calcio che conta.
Per la Juve, questa volta, non ci sarebbero Lotito né valutazioni fuori mercato a complicare la trattativa. Restano i dubbi sulla fattibilità dell’operazione, ma l’idea di riportare Milinković-Savić in Serie A scalda l’ambiente e rappresenta un’opportunità che la dirigenza non può ignorare.
Capitano sotto pressione
Intanto, la situazione di Manuel Locatelli fa discutere. Il capitano bianconero è stato sostituito all’intervallo contro il Verona, apparso in difficoltà fisicamente e bersagliato sui social anche nel giorno della nascita del piccolo Edoardo, il suo secondogenito. «Ma perché questa cattiveria?» ha scritto la moglie Thessa in risposta agli attacchi, a testimonianza di un clima tutt’altro che sereno intorno al giocatore.
Un paradosso: proprio nel momento più bello della sua vita privata, Locatelli si ritrova al centro delle critiche per le difficoltà della squadra. Critiche che, inevitabilmente, riflettono l’inquietudine generale dei tifosi.
Prospettive
La Juventus deve rialzare subito la testa. Il pareggio di Verona non è un dramma, ma complica un avvio che sembrava promettente e rischia di far perdere terreno già a settembre. Tudor dovrà lavorare sulla solidità difensiva e sulla gestione del centrocampo, in attesa di capire se il mercato di gennaio potrà regalare un colpo in grado di cambiare il volto della squadra.
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La suggestione Milinković-Savić resta sullo sfondo, mentre il presente dice che la Juve ha bisogno di concretezza immediata. Perché la corsa scudetto non aspetta e i margini d’errore, come la coperta in mezzo al campo, sono ridotti al minimo.
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