L’Inter di Cristian Chivu non convince. Più che la classifica, a preoccupare l’ambiente nerazzurro è la fragilità difensiva: sette gol subiti in appena quattro giornate, lo stesso numero incassato da Inter e Juventus messe insieme. Un dato che allarma tifosi e addetti ai lavori, perché la storia del campionato insegna: in Serie A vince la miglior difesa, non il miglior attacco.
Un avvio illusorio: dal 5-0 al crollo difensivo
Il debutto contro il Torino aveva acceso l’entusiasmo: un netto 5-0 che sembrava il preludio a un’Inter dominante. Ma da lì in poi la squadra ha sempre incassato reti, mostrando fragilità inattese. Quattro i gol subiti nel Derby d’Italia con la Juventus, uno contro il Sassuolo e addirittura due in casa con l’Udinese. Numeri che raccontano di una squadra incapace di mantenere solidità nei momenti decisivi.
Ancora più preoccupante è la tendenza a subire nei minuti finali: quando ci sarebbe da chiudere la gara e gestire il pallone, l’Inter si distrae e concede. Errori individuali, diagonali sbagliate, uscite avventate del portiere: gli avversari approfittano puntualmente delle disattenzioni.
Il confronto con le rivali: Milan e Napoli costruiscono sulla difesa
Se i nerazzurri fanno fatica dietro, Napoli e Milan dimostrano che la solidità è la chiave per restare in alto. La squadra di Calzona ha segnato due gol in meno dell’Inter (9 contro 11), ma ne ha subiti appena tre: differenza reti +6, migliore dei nerazzurri fermi a +4. Una statistica che basta da sola a spiegare la vetta dei partenopei.
Ancora più significativa la crescita del Milan di Massimiliano Allegri. Dopo la sconfitta interna con la Cremonese, i rossoneri hanno cambiato passo: tre vittorie consecutive senza incassare reti, nonostante l’assenza di Maignan. Il 2-0 al Lecce, l’1-0 al Bologna e il 3-0 a Udine hanno confermato la ritrovata solidità di una squadra che fa della compattezza difensiva la propria arma vincente. Due soli gol al passivo in quattro gare: un dato che segna la differenza rispetto ai sette dell’Inter.
I fantasmi del passato e gli errori che si ripetono
Già nella scorsa stagione la difesa nerazzurra aveva mostrato crepe, lontana dalla compattezza dei tempi migliori. Un calo che molti imputavano a età avanzata di alcuni giocatori, cali di concentrazione o semplicemente un atteggiamento troppo “allegro” nella gestione della fase difensiva.
Eppure, nel recente passato, proprio sulla solidità dietro l’Inter aveva costruito i propri successi: basti pensare allo scudetto conquistato con Inzaghi, quando la retroguardia era praticamente impenetrabile. Ora invece le sbavature sono all’ordine del giorno e rischiano di compromettere non solo la corsa al titolo, ma anche la qualificazione alla prossima Champions League.
Chivu sotto esame: la solidità prima del bel gioco
Il problema non è la classifica, ancora corta e rimediabile: sei punti in quattro partite non sono certo un bottino da big, ma il campionato è lungo. Il vero nodo è la fragilità difensiva. In Italia, si sa, il bel gioco non basta: a fare la differenza è la capacità di non concedere.
Conte e Allegri stanno registrando i rispettivi reparti difensivi, con risultati già evidenti. Chivu, invece, appare in ritardo: dovrà lavorare duramente per correggere i difetti di concentrazione e di organizzazione. Perché senza una sterzata, parlare di scudetto rischia di essere un’illusione.
Prospettive e rischi futuri
- Inter problema difesa: sette gol subiti in quattro giornate mettono a rischio il cammino in Serie A
- Serie A, scoppia il caso stipendi arbitri: Mazzoleni denuncia ritardi nei pagamenti
- Per chi tifa Maurizio Compagnoni? La verità sul telecronista di Sky
- Conte e il Napoli: rosa da scudetto, ma basta con i piagnistei
- Perché la Juventus è chiamata “Vecchia Signora”? Storia, curiosità e origini di un soprannome unico
L’Inter ha ancora tutto il tempo per raddrizzare la stagione, ma i numeri sono impietosi. Sette gol subiti in quattro giornate rappresentano un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Le prossime partite diranno molto: se i nerazzurri non troveranno presto la quadra difensiva, la lotta scudetto rischia di trasformarsi in un obiettivo fuori portata.
E allora la priorità diventa una sola: ricostruire una difesa all’altezza della storia dell’Inter. Perché in Serie A, più che le goleade, a portare i titoli sono i muri difensivi.
Resta Aggiornato con il nostro Canale WhatsApp! Ricordiamo che il canale è protetto da Privacy ed il tuo numero non è visibile a nessuno!Iscriviti Subito cliccando qui sul canale di Since1900
