
Da settimane si parla della volontà di Claudio Lotito di dare finalmente alla S.S. Lazio uno stadio di proprietà, o quantomeno una casa stabile. Nelle ultime dichiarazioni del presidente biancoceleste, rilasciate a Il Corriere dello Sport, è emersa chiaramente la seconda ipotesi sul tavolo: il diritto di superficie sullo Stadio Flaminio.
Ma cosa significa, in concreto, questa formula giuridica? E perché potrebbe rappresentare la chiave per la rinascita del Flaminio?
📘 Cos’è il diritto di superficie
Il diritto di superficie è un diritto reale di godimento che permette a un soggetto — detto superficiario — di costruire e mantenere una costruzione su un terreno che appartiene a un altro proprietario.
In parole semplici, chi ottiene questo diritto può realizzare edifici, impianti o strutture sportive su un terreno non suo, mantenendo però la proprietà della costruzione, distinta da quella del suolo.
La normativa di riferimento si trova negli articoli 952 e seguenti del Codice Civile, e prevede che il diritto possa essere:
- A tempo determinato (per esempio 50 o 99 anni);
- A tempo indeterminato, in casi particolari.
Quando il diritto è temporaneo, allo scadere del termine la proprietà della costruzione può tornare automaticamente al proprietario del terreno, salvo rinnovo o diverso accordo.
🏗️ Perché è utile nelle grandi città
Il diritto di superficie è uno strumento urbanistico molto utile nei contesti metropolitani, dove il terreno edificabile è scarso o di proprietà pubblica.
Permette infatti di realizzare opere importanti senza dover acquistare l’area, riducendo i costi iniziali per il soggetto privato (come una società sportiva) e mantenendo il controllo del suolo in mani pubbliche.
È un istituto spesso usato per impianti sportivi, parcheggi, centri commerciali o complessi residenziali, e viene costituito attraverso atto pubblico o contratto notarile.
🏟️ Il caso della Lazio e dello Stadio Flaminio
Nel caso specifico della Lazio, Lotito ha dichiarato di essere “pronto a comprare il Flaminio o ad ottenere un diritto di superficie per 99 anni”.
Questa seconda opzione consentirebbe alla società di ristrutturare, modernizzare e gestire lo stadio per quasi un secolo, pur restando il terreno e la struttura di proprietà del Comune di Roma.
Per la Lazio significherebbe avere una casa propria di fatto, gestita in totale autonomia economica e sportiva, con la possibilità di inserire lo stadio nel bilancio societario come bene patrimoniale temporaneo.
Al termine del periodo (99 anni), la proprietà tornerebbe al Comune, salvo rinnovo o trasformazione del diritto in vendita definitiva.
Dal punto di vista finanziario, il diritto di superficie è una via intermedia: meno onerosa rispetto all’acquisto, ma comunque vantaggiosa rispetto all’attuale situazione dello stadio Olimpico, che resta di proprietà pubblica e condiviso con la Roma.
⚖️ In sintesi
Il diritto di superficie:
- È un diritto reale su cosa altrui (ius in re aliena).
- Permette di costruire e mantenere un edificio separato dal suolo.
- Può essere a tempo determinato o indeterminato.
- Consente di godere e disporre della costruzione anche senza essere proprietari del terreno.
- Alla scadenza, la proprietà può tornare al titolare del suolo.
Per questo Lotito considera il diritto di superficie una soluzione praticabile e immediata per lo Stadio Flaminio, in attesa che il Comune dia il via libera al progetto.
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