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Come Lotito Ha SPACCATO La Tifoseria Biancoceleste?

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Come Lotito Ha SPACCATO La Tifoseria Biancoceleste?

ROMA — Claudio Lotito è riuscito in ciò che per decenni i rivali della Lazio avevano soltanto tentato: dividere la tifoseria biancoceleste. Non sul campo, non con le vittorie o con i trofei, ma con il suo modo di gestire la società. Una spaccatura che ricorda i “Guelfi e Ghibellini” del Medioevo e che oggi, più che mai, indebolisce la squadra e i suoi sostenitori.

Una frattura sempre più profonda

Da un lato ci sono i sostenitori del presidente, pronti a difenderlo in ogni circostanza. Per loro, anche il mercato dell’estate 2024 — nonostante le lacune evidenti e l’assenza di veri colpi — sarebbe stato positivo, con una Lazio addirittura più forte dello scorso anno. Dall’altro lato, c’è chi vede in Lotito il principale responsabile di ogni problema, al punto da attribuirgli colpe persino in situazioni in cui non lo è direttamente.

Il risultato è una tifoseria spaccata, incapace di trovare una linea comune e, quindi, vulnerabile agli attacchi esterni: la Lazio diventa facile bersaglio di media ostili e spesso subisce direzioni arbitrali discutibili, come accaduto nel discusso Lazio–Milan della scorsa stagione.

Il ruolo della comunicazione

Uno dei nodi più gravi è l’assenza di una comunicazione efficace. Da oltre un anno la Lazio non ha un vero responsabile in questo settore, e quando parla il presidente spesso “sparla”, creando più problemi che soluzioni. Le parole di Lotito — che si tratti delle condizioni fisiche di Castrovilli o delle trattative di mercato smentite poi dal ds Fabiani — finiscono per minare ulteriormente la credibilità del club.

In questo vuoto, la narrazione “pro-Lotito” continua a esercitare fascino su una parte di tifosi, mentre l’altra parte scivola in un’opposizione totale che non ammette sfumature.

Una crescita impossibile senza investimenti

La verità, probabilmente, sta nel mezzo. Lotito non è un presidente che rema contro la Lazio: il suo sogno resta vincere, ma vuole riuscirci spendendo il meno possibile. È qui che il suo metodo si scontra con la realtà del calcio moderno. Senza investimenti e senza un aumento dei ricavi — marketing, sponsor, internazionalizzazione del brand — la Lazio non può competere alla pari con le grandi d’Italia ed Europa.

Così i biancocelesti rischiano di passare, in pochi anni, dal contendere un posto Champions a rincorrere la Conference League, superati da realtà come Fiorentina e Atalanta, fino ad arrivare a misurarsi con club emergenti come il Monza.

Una tifoseria che deve ritrovare unità

La divisione interna è il vero tallone d’Achille. Contestare Lotito con insulti o cori di morte è inutile e dannoso, così come difenderlo a prescindere da ogni critica. La Lazio ha bisogno di una tifoseria unita, capace di spingere la società verso un futuro diverso. Senza questa coesione, il rischio è rimanere prigionieri di un limbo eterno: abbastanza forti per restare in Serie A, ma mai pronti per sognare davvero in grande.


👉 E tu, da che parte stai? La Lazio di Lotito può ancora crescere o è destinata a restare in questo limbo?



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