Quando Ciro Immobile arrivò a Roma nell’estate del 2016, pochi avrebbero scommesso che quel ragazzo di Torre Annunziata sarebbe diventato non solo il capitano, ma anche la più grande leggenda offensiva nella storia della S.S. Lazio. Dopo una stagione difficile al Siviglia e una breve parentesi al Torino, Ciro cercava la sua rinascita. La Lazio cercava il suo eroe. L’unione fu, a dir poco, perfetta.
Ciro Immobile alla Lazio raccoglieva una eredità pesante, prendeva il posto di Miroslav Klose, un altro incredibile campione.
Il suo impatto fu immediato e devastante. Già nella sua prima stagione, Immobile segnò 23 gol in Serie A, contribuendo a riportare la Lazio nelle zone alte della classifica. Non era solo un attaccante, era un lavoratore instancabile che pressava, correva e si sacrificava per i compagni. La sua fame di gol, unita a una generosità tattica che lo rendeva prezioso anche in fase difensiva, lo trasformò rapidamente nell’idolo dei tifosi.
Nel gioco di Simone Inzaghi Ciro Immobile si è saltato. L’allenatore biancoceleste aveva fortemente spinto per prendere Immobile dal Siviglia convincendo Tare a chiudere l’operazione, in molti erano scettici, ma Inzaghi ha saputo ridare fiducia ad un giocatore che sembrava essersi perso. Inzaghi amava un gioco verticale che si sposava perfettamente con le caratteristiche di Ciro Immobile. Sempre sul filo del fuorigioco, Immobile trasformava in gol quasi ogni passaggio filtrante.
E’ anche vero che alla Lazio arrivò un altro giocatore che ha condizionato la carriera di Ciro Immobile ovvero Luis Alberto. Lo spagnolo, sapeva leggere prima i movimenti di Ciro e mandarlo spesso in porta con assist al bacio.
La Stagione dei Record e la Scarpa d’Oro
La vera apoteosi di Ciro Immobile arrivò nella stagione 2019-2020. Fu un anno magico per la Lazio, che lottò per lo scudetto fino alla fine, e per il suo attaccante, che infranse ogni record. Con una media gol impressionante, Ciro non si fermò più, inanellando una serie di prestazioni straordinarie. Il 1° agosto 2020, segnando contro il Napoli, Immobile raggiunse quota 36 gol in campionato, eguagliando il record di Gonzalo Higuaín per il maggior numero di reti in una singola stagione di Serie A.
Quel traguardo non gli valse solo un primato nazionale, ma lo proiettò sul tetto d’Europa. Con quei 36 gol, Immobile si aggiudicò la Scarpa d’Oro, superando giganti del calibro di Robert Lewandowski e Cristiano Ronaldo. Fu un successo straordinario, che riportò un calciatore italiano e della Lazio in cima alla classifica dei marcatori europei, un onore che mancava da troppi anni.
Oltre la Scarpa d’Oro: Il Sorpasso al Mito
Se la Scarpa d’Oro fu il culmine di una stagione perfetta, il record più significativo per i tifosi biancocelesti arrivò pochi anni dopo. Il 14 marzo 2022 con un rigore contro il Venezia Ciro Immobile realizzò il suo gol numero 144 in Serie A con la maglia della Lazio, superando il leggendario Silvio Piola. Un nome sacro, una vera e propria icona che per decenni era stata il punto di riferimento assoluto per ogni attaccante laziale.
Quella rete non fu solo un numero, ma un passaggio di consegne, un gesto simbolico che consacrò definitivamente Immobile nell’Olimpo dei più grandi. Da quel giorno, ogni gol segnato è stato un ulteriore tassello aggiunto a un record che, oggi, lo vede saldamente al primo posto della classifica dei marcatori di tutti i tempi della Lazio, con 207 reti segnate in tutte le competizioni. diventando l’ottavo calciatore a raggiungere il traguardo di 200 reti nel campionato italiano, e il primo a farlo in sole 353 partite disputate. Un traguardo che lo rende un simbolo, un capitano e un’icona immortale per il popolo biancoceleste.
Ciro Immobile diventa anche il primo attaccante italiano nella storia a vincere per quattro volte in carriera la classifica capocannonieri in Serie A
Leadership e Legame con la Curva Nord
Ma Ciro Immobile non è stato solo un prolifico finalizzatore. Negli anni è diventato il leader indiscusso dello spogliatoio e il volto della squadra. La sua leadership, fatta di grinta, di gesti di incoraggiamento verso i compagni e di una straordinaria resilienza, lo ha reso un punto di riferimento per l’intero club. È il primo a scattare per pressare, il primo a incitare nei momenti di difficoltà, il primo a difendere la squadra dalle critiche.
Il suo legame con la Curva Nord, cuore pulsante del tifo laziale, è qualcosa di speciale. Immobile ha sempre ricambiato l’affetto dei tifosi con una dedizione totale alla maglia. Le sue esultanze, spesso rivolte verso la curva, sono un gesto di profondo riconoscimento per il sostegno che riceve. Ha compreso l’importanza di rappresentare un club e una città, diventando un romano d’adozione, una bandiera che lotta per i suoi colori.
L’Eredità di un Campione
Nonostante gli ultimi anni meno prolifici, l’eredità di Ciro Immobile è già scolpita nella storia della Lazio. Ha vinto una Coppa Italia e due Supercoppe Italiane, ha spezzato tabù e infranto record che sembravano inarrivabili. Ha dimostrato che con il duro lavoro, la passione e la fame di successo si possono raggiungere traguardi straordinari.
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Ciro Immobile non è solo il miglior marcatore della storia della Lazio. È un simbolo di resilienza, un leader nato e l’incarnazione di una favola calcistica. Per i tifosi biancocelesti, il suo nome non è solo sinonimo di gol, ma di un’era di successi e di un amore indissolubile per la maglia con l’aquila sul petto. Un Re che continuerà a regnare nei cuori e nella memoria di tutti i laziali.
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