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Calvarese: “Su Zaccagni non è rosso. Decisione eccessiva”

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Calvarese boccia il rosso a Zaccagni in Parma-Lazio: “Intervento da giallo, non da espulsione”. Crescono i dubbi sulle decisioni arbitrali.

La vittoria della Lazio contro il Parma, maturata al Tardini nonostante una doppia inferiorità numerica, continua a far discutere. Non tanto per il risultato, quanto per le decisioni arbitrali che hanno condizionato pesantemente l’andamento della gara. Il direttore di gara Marchetti ha infatti estratto due cartellini rossi ai danni dei biancocelesti, prima nei confronti di Mattia Zaccagni e poi di Toma Bašić, costringendo la squadra di Maurizio Sarri a una prova di resistenza estrema.

L’episodio più contestato resta senza dubbio l’espulsione del capitano della Lazio. Zaccagni, punto di riferimento offensivo e leader tecnico della squadra, è stato sanzionato con il cartellino rosso diretto per un intervento giudicato pericoloso dall’arbitro. Una decisione che ha immediatamente sollevato polemiche, in campo e fuori.

A fare chiarezza sull’episodio è intervenuto Gianpaolo Calvarese, ex arbitro internazionale e oggi opinionista arbitrale, che ha espresso una valutazione netta e senza ambiguità. Secondo Calvarese, l’intervento di Zaccagni non presentava gli estremi per un’espulsione diretta.

“È vero che la gamba del biancoceleste è alta e che l’intervento può apparire pericoloso, e probabilmente l’arbitro dal campo viene attratto da questo aspetto”, ha spiegato Calvarese nella sua analisi.
“Ma è altrettanto vero che, rivedendo l’azione al rallentatore, Zaccagni sfiora appena l’avversario, colpendolo con la parte posteriore dello scarpino”.

Un dettaglio tecnico fondamentale, che secondo l’ex direttore di gara cambia completamente la valutazione dell’episodio. Per Calvarese, infatti, la sanzione corretta sarebbe stata al massimo l’ammonizione:

“Per me non è rosso. Non sono d’accordo con la decisione di estrarre il cartellino rosso diretto per il capitano della Lazio”.

Un giudizio che pesa, perché arriva da chi il regolamento lo ha applicato ai massimi livelli internazionali. E che si inserisce in un dibattito sempre più acceso sulle interpretazioni arbitrali e sull’uso del buon senso nelle decisioni chiave. Il caso Zaccagni non viene letto come un errore macroscopico di regolamento, ma come un eccesso di severità, figlio di una lettura troppo rigida dell’azione.

Anche il secondo rosso, quello a Bašić, ha lasciato perplessi molti osservatori, rafforzando la sensazione di una gestione arbitrale poco equilibrata. Due espulsioni in una partita già tesa, che hanno costretto la Lazio a giocare in nove uomini per buona parte della gara.

Eppure, nonostante tutto, la squadra di Sarri ha saputo reagire. Ordinata, compatta, aggressiva quando necessario, la Lazio ha trasformato una serata potenzialmente disastrosa in una delle vittorie più significative della stagione. Un successo che ha messo in luce il carattere del gruppo, ma che allo stesso tempo ha riacceso il tema dei torti arbitrali subiti dai biancocelesti.

Le parole di Calvarese, in questo senso, rappresentano una conferma autorevole di ciò che molti tifosi e addetti ai lavori avevano percepito a caldo: la Lazio è stata penalizzata da decisioni eccessive, che hanno reso la partita più complicata del necessario. Resta ora da capire se episodi del genere porteranno a una riflessione più ampia sull’uniformità di giudizio e sull’utilizzo del buon senso, elementi che dovrebbero essere centrali nella direzione di gara.



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