Il calciomercato invernale della Lazio rischia di essere profondamente condizionato dai vincoli economici e regolamentari. In attesa del verdetto della Commissione sui conti, il club biancoceleste si prepara a uno scenario tutt’altro che semplice: mercato a saldo zero, con margini di manovra ridottissimi e operazioni possibili solo a fronte di uscite equivalenti.
Come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, in questo contesto diventano di fatto irrealizzabili due dei profili maggiormente apprezzati da Maurizio Sarri: Ruben Loftus-Cheek e Giacomo Raspadori. Due nomi suggestivi, più volte accostati alla Lazio nelle ultime settimane, ma che alla prova dei numeri risultano completamente fuori portata.
Costi e ingaggi: il vero muro invalicabile
Il problema principale non riguarda soltanto il cartellino, ma soprattutto l’ingaggio.
Sia Loftus-Cheek che Raspadori percepiscono stipendi intorno ai 3,8 milioni di euro netti a stagione, cifre incompatibili con l’attuale struttura salariale della Lazio e con i parametri imposti dal possibile saldo zero.
In uno scenario del genere, la società non potrebbe permettersi nemmeno operazioni in prestito, perché anche la sola copertura parziale dell’ingaggio risulterebbe insostenibile senza una contestuale uscita pesante. Un dettaglio fondamentale che smonta definitivamente l’ipotesi di trattative concrete.
Mercato a saldo zero: cosa significa davvero
Nel caso in cui la Commissione confermasse l’obbligo del saldo zero, la Lazio sarebbe costretta a rispettare una regola ferrea:
ogni entrata dovrà corrispondere a un’uscita di pari valore economico, sia in termini di costo del cartellino che di monte ingaggi.
Questo significa che il club non potrà:
- aumentare il costo complessivo della rosa;
- inserire giocatori con stipendi superiori a quelli in uscita;
- effettuare operazioni speculative o “anticipate”.
Di conseguenza, nomi di alto profilo come Loftus-Cheek e Raspadori escono automaticamente dal radar, indipendentemente dalla volontà dell’allenatore.
Sarri e il mercato: desideri contro realtà
Maurizio Sarri avrebbe gradito entrambi i profili per migliorare la qualità tecnica della squadra:
- Loftus-Cheek come mezzala fisica e di inserimento;
- Raspadori come attaccante duttile, in grado di muoversi tra le linee.
Tuttavia, la distanza tra idee tecniche e sostenibilità economica resta enorme. Il tecnico è consapevole che, in questo momento, la Lazio non può permettersi colpi di questo livello e dovrà adattarsi a un mercato di necessità più che di ambizione.
Una Lazio costretta a ridimensionare le aspettative
Il quadro che emerge è chiaro: la Lazio dovrà ridimensionare le proprie aspettative sul mercato di gennaio, concentrandosi eventualmente su operazioni minori, profili a basso costo o giovani da valorizzare, sempre a patto di liberare spazio economico.
Le voci su grandi nomi rischiano dunque di restare tali: suggestioni buone per alimentare il dibattito, ma lontane dalla realtà dei fatti.
In attesa della decisione ufficiale della Commissione, il club biancoceleste osserva, valuta e prepara piani alternativi. Ma una cosa appare già certa: Loftus-Cheek e Raspadori non vestiranno la maglia della Lazio a gennaio.
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