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Lazio, mercato bloccato: Raspadori possibile solo con cessioni

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Sarri vuole Raspadori

Si attende soltanto l’ufficialità, ma ormai i contorni sono chiari: a gennaio la Lazio potrà operare sul mercato solo a saldo zero. Una condizione che pesa come un macigno sulle strategie di Fabiani e sulle richieste di Maurizio Sarri, che continua a invocare innesti soprattutto a centrocampo. Prima di qualsiasi acquisto, però, serviranno cessioni, possibilmente con plusvalenze significative.

In questo scenario di forte rigidità finanziaria, torna prepotentemente d’attualità il nome di Valentín Castellanos, uno dei profili finiti al centro delle valutazioni di mercato. L’argentino, arrivato la scorsa estate tra grandi aspettative, potrebbe rappresentare quella leva economica indispensabile per aprire lo spazio necessario a nuovi innesti. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, Castellanos sarebbe tra i principali indiziati a lasciare Formello già a gennaio, insieme a Guendouzi. Non una bocciatura tecnica, ma la conseguenza diretta delle nuove regole e della situazione contabile biancoceleste.

Il ragionamento è semplice quanto complicato da applicare: per arrivare a Giacomo Raspadori, vero sogno di Sarri, servirebbe un incastro multiplo. Oltre al cartellino, infatti, la questione principale riguarda l’ingaggio. Raspadori percepisce a Madrid poco meno di 4 milioni a stagione, cifra che la Lazio non può permettersi senza prima liberare spazio salariale. In questo senso, l’eventuale cessione di Castellanos – che guadagna 2,2 milioni – diventerebbe un passaggio obbligato.

Resta però un ostacolo strutturale: la Lazio, con il mercato bloccato a saldo zero, non può procedere a un acquisto definitivo, ma soltanto a un prestito fino a giugno. La formula sarebbe gradita alla società, ma resta da capire se l’Atlético Madrid possa aprire a un’operazione di questo tipo dopo appena sei mesi dal suo arrivo. Come sottolineano le fonti interne, siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma è evidente che ogni movimento di mercato dipenderà da una fitta rete di incastri.

Anche Il Messaggero rilancia il tema Raspadori, precisando che l’ingaggio dell’ex Napoli si aggira intorno ai 3 milioni netti. Una soglia impegnativa, ma non impossibile da sostenere se la Lazio riuscirà a risparmiare dai tagli previsti: le possibili uscite di Casale, Tchaouna e Fares, insieme a quella di Castellanos, aprirebbero un margine sufficiente per portare a termine questa operazione. Inoltre, grazie alle regole di bilancio, Raspadori potrebbe essere inserito contabilmente solo dopo giugno, alleggerendo ulteriormente l’impatto immediato sui conti.

Resta il punto centrale: la Lazio tornerà sul mercato solo in presenza di cessioni concrete e remunerative. La situazione è definita un rompicapo dagli stessi dirigenti, e oggi nessuno ha in mano soluzioni certe. Sarri aspetta un centrocampista, il club valuta le offerte, mentre i tifosi osservano con crescente preoccupazione una sessione di mercato invernale che si preannuncia complessa come poche negli ultimi anni.

Nel frattempo, dall’altra parte della città, anche la Roma segue con interesse la pista Raspadori come alternativa a Joshua Zirkzee. Segno che l’attaccante italiano resta uno dei profili più ambiti sul mercato europeo. Ma per la Lazio, oggi, ogni discorso passa da una sola domanda: chi partirà per permettere al club di rinforzarsi?

Gennaio si avvicina, le soluzioni ancora no.



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