Negli ultimi giorni il dibattito attorno alla presenza in campo della nipote di Vincenzo Paparelli ha creato un clima teso nell’ambiente biancoceleste. Una vicenda delicata, finita suo malgrado al centro di polemiche e strumentalizzazioni. Per questo la S.S. Lazio, tramite fonti interne citate da Adnkronos, ha scelto di chiarire la propria posizione, respingendo le accuse e rivendicando le ragioni dietro la scelta di non far entrare sul terreno di gioco né la nipote né altri rappresentanti della tifoseria.
La società, in particolare, sottolinea che la decisione non è mai stata nelle intenzioni della famiglia Paparelli, la quale non ha avanzato alcuna richiesta ufficiale. A chiedere di entrare in campo, invece, sarebbero stati alcuni rappresentanti della tifoseria. Il club ha rifiutato per una valutazione di opportunità in un momento considerato “non sereno” nei rapporti con una parte dei sostenitori. Una scelta definita “di responsabilità”, presa per evitare il rischio di nuovi fraintendimenti o tensioni.
Secondo la Lazio, ogni insinuazione che voglia trasformare la scelta in un gesto irrispettoso verso la famiglia Paparelli è “da respingere con fermezza”. La società ribadisce il proprio profondo rispetto per la memoria di Vincenzo, sottolineando come negli anni la famiglia abbia sempre trovato “le porte aperte sia allo Stadio Olimpico che al centro sportivo di Formello”. La nipote Giulia e il figlio Gabriele, infatti, sono stati accolti più volte in contesti ufficiali e privati, lontani da polemiche e dinamiche esterne.
Il club capitolino invita la tifoseria a non utilizzare un tema così delicato per creare divisioni interne. La tragedia di Vincenzo Paparelli rappresenta un punto di unione nella comunità laziale, un simbolo che il club intende continuare a custodire, trasmettendo “alle generazioni successive la gravità di quel tragico avvenimento e la necessità di non dimenticare mai”.
La Lazio rivendica inoltre il lavoro svolto in questi anni non solo nella celebrazione della propria storia sportiva, ma anche nella promozione di iniziative sociali, culturali e morali, coerenti con il ruolo di Ente Morale, definizione che il club porta con orgoglio. L’obiettivo della società è rafforzare il legame tra squadra e comunità laziale, dentro e fuori dal campo, valorizzando il contributo dei tifosi come “dodicesimo uomo” in ogni circostanza.
In questo weekend convivono due momenti simbolicamente importanti: il ritorno dell’aquila, simbolo vivente del club, all’Olimpico, e la giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre. La Lazio ricorda che i tifosi hanno partecipato in massa alla scelta del nome dell’aquila attraverso l’iniziativa sul canale WhatsApp ufficiale, dimostrando ancora una volta il ruolo centrale della componente popolare nella vita del club.
La speranza della società è che iniziative come queste, insieme al rispetto della memoria di Paparelli, possano riportare il dialogo su toni più equilibrati, lontani da strumentalizzazioni che rischiano di creare fratture nella tifoseria.
La Lazio chiude il proprio messaggio invitando alla coesione: “Il dolore per Vincenzo, la memoria e il rispetto sono ciò che unisce la comunità laziale. Non permettiamo che qualcuno usi questo tema per dividere ciò che è sempre stato unito.”
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