
Duro attacco di Roberto Rambaudi, ex attaccante biancoceleste, nei confronti del presidente Claudio Lotito e un commento tutt’altro che morbido anche sul momento di Maurizio Sarri.
Ai microfoni di una testata sportiva, l’ex giocatore della Lazio non ha usato mezzi termini, toccando i nervi scoperti del club biancoceleste: la distanza tra società e tifosi, il futuro incerto dell’allenatore e la sensazione di immobilismo che aleggia intorno all’ambiente.
“Lotito non ha mai creato empatia con la Lazio”
Parole pesantissime quelle di Rambaudi, che individua nel presidente il principale responsabile del malessere attuale:
“Il brutto di Lotito è che in tutti questi anni non ha creato empatia con l’ambiente, e questa è una cosa molto grave. È arrivato a un punto di non ritorno: deve andare via. C’è depressione nell’ambiente, non si recupera più la situazione. Ha avuto modo di fare il salto ma non ha voluto, non ha potuto o non è stato in grado.”
Un giudizio netto, che riflette il clima teso che si respira tra tifoseria e dirigenza.
Da settimane il rapporto tra Lotito e il mondo Lazio sembra essersi incrinato definitivamente: le contestazioni allo stadio, le promesse non mantenute (stadio, sponsor, mercato bloccato) e il calo dei risultati hanno acuito una frattura ormai profonda.
“Sarri ha ragione, ma deve assumersi le sue responsabilità”
Rambaudi ha poi analizzato anche la posizione di Maurizio Sarri, reduce dalle polemiche per la dichiarazione “Accetterò tutto fino a giugno, poi vedremo”:
“Il futuro di Sarri? Giuste le lamentele, ma sbagliate le tempistiche. Quello che critico a un tecnico come lui, che ha vinto e ha esperienza, è che ha anche la possibilità di cambiare le cose. Se invece non gli piacciono, è giusto che se ne vada.”
Un invito chiaro alla coerenza: il tecnico, secondo l’ex biancoceleste, ha il diritto di chiedere rinforzi, ma anche il dovere di dare una scossa al gruppo, evitando di trascinare la stagione nell’incertezza.
Una Lazio in crisi d’identità
Le parole di Rambaudi si inseriscono in un contesto già complicato.
Dopo la sconfitta con l’Inter, la Lazio ha confermato tutti i limiti strutturali di una rosa corta e disomogenea.
Il malumore dei tifosi cresce, la squadra alterna buone prestazioni a blackout preoccupanti, e la sensazione di “fine ciclo” è sempre più palpabile.
Da un lato Sarri chiede chiarezza e mezzi per competere, dall’altro Lotito difende il proprio operato.
Nel mezzo, un ambiente stanco, diviso e deluso.
Rambaudi chiude senza appello
“Lotito è arrivato al capolinea. Non è più in grado di trasmettere entusiasmo. Serve un cambio di rotta vero, non promesse. Perché la Lazio merita di più.”
Parole che fanno rumore, soprattutto perché arrivano da chi quella maglia l’ha indossata con orgoglio.
E che aggiungono un’altra voce autorevole al coro di critiche verso una gestione sempre più contestata.
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