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Flaminio, il silenzio di Lotito: la Roma costruisce lo stadio, la Lazio resta ferma alle promesse

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Lo Stadio Flaminio di Roma, al centro del progetto per diventare la nuova casa della Lazio voluto da Claudio Lotito.

Claudio Lotito continua a parlare di grandi progetti, di “valorizzazione del brand”, di “patrimonio immobiliare da 300 milioni” e di una Lazio moderna e autonoma.
Ma quando si passa dalle parole ai fatti, il risultato è sempre lo stesso: zero.

Lo stadio Flaminio, promesso da anni come nuova casa della Lazio, è oggi un simbolo di immobilismo.
Un progetto che avrebbe dovuto rappresentare il futuro del club, ma che è rimasto bloccato tra annunci, interviste e infinite dichiarazioni senza seguito.

La Roma avanza, la Lazio resta al palo

Mentre a Formello si continua a parlare, dall’altra parte del Tevere la Roma corre.
Il Sindaco Gualtieri, nelle scorse ore, ha annunciato con orgoglio che il progetto del nuovo stadio giallorosso è ormai alla fase finale:

“Realizzeremo uno degli stadi più belli del mondo, se non il più bello.”

Una frase che pesa come un macigno per i tifosi biancocelesti.
Mentre i rivali vedono prendere forma un impianto di proprietà che cambierà il futuro del club, la Lazio resta ferma, incatenata all’Olimpico e alle scuse del suo presidente.

Flaminio, il sogno mai diventato realtà

Il Flaminio, un luogo storico, identitario, legato al cuore della tifoseria laziale, è oggi un cantiere di parole e promesse.
Da anni Lotito annuncia studi di fattibilità, progetti “in via di definizione”, accordi con il Comune che puntualmente non arrivano mai.

Nel frattempo, lo stadio cade a pezzi e la Lazio continua a pagare affitti per un Olimpico sempre più distante dal concetto di “casa biancoceleste”.
Ogni tanto arriva una dichiarazione: “Stiamo lavorando”, “Serve un passo alla volta”, “Il dossier è pronto”. Ma i fatti restano invisibili.

Un presidente che parla di futuro, ma guarda al passato

La verità è che Lotito parla come un imprenditore moderno, ma agisce come un politico d’altri tempi.
Promette infrastrutture, progetti, valorizzazioni, ma la Lazio resta senza stadio, senza un centro sportivo d’élite e senza un piano concreto di sviluppo strutturale.
Mentre i club europei costruiscono cittadelle sportive, la Lazio continua a vivere di “annunci e rendering”.

Eppure, uno stadio di proprietà non è solo un sogno romantico: significa identità, indipendenza economica e valore patrimoniale reale.
Ma a quanto pare, Lotito preferisce le conferenze stampa alle fondamenta di cemento.

Lazio, i tifosi meritano di più

Il contrasto è ormai insopportabile.
La Roma si appresta a costruire uno degli stadi più moderni del mondo, con un progetto approvato e tempi di realizzazione certi.
La Lazio, invece, resta prigioniera delle promesse del suo presidente.

I tifosi hanno pazientato, creduto, sperato. Ma dopo vent’anni di parole, è difficile continuare a fidarsi.
Forse è arrivato il momento di chiedersi se Lotito abbia davvero la volontà o la capacità di dare alla Lazio una casa tutta sua.

Perché il Flaminio, oggi, non è solo un problema urbanistico: è il simbolo del fallimento di una visione.

Conclusione

Il tempo delle scuse è finito.
Il calcio moderno corre, costruisce, innova.
La Lazio, invece, resta ancorata a un passato di annunci e conferenze stampa.
Lotito può parlare di bilanci in ordine e di valorizzazioni immobiliari quanto vuole, ma senza uno stadio di proprietà, la Lazio resterà sempre indietro.
E mentre la Roma costruisce il suo futuro, la Lazio continua a parlare del suo… senza mai iniziarlo.



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