
Dal buio dell’isolamento al ritorno alla luce del campo. Gustav Isaksen ha raccontato ai microfoni di sport.tv2.dk i mesi complicati vissuti a causa della mononucleosi, che lo ha costretto a saltare la preparazione estiva con la Lazio. Un percorso fatto di febbre, stanchezza profonda, solitudine e timori di contagio, affrontato dentro il centro sportivo di Formello sotto costante monitoraggio medico.
Il danese non ha nascosto i momenti più duri: due settimane chiuso in stanza, il corpo “svuotato” di energie e la frustrazione di vedere scorrere l’estate senza poter aiutare i compagni. Un tunnel lungo, aggravato dall’ansia di perdere terreno nelle gerarchie tecniche e di presentarsi in ritardo alla nuova stagione.
Eppure, proprio da quel periodo Isaksen ha tratto la spinta per ripartire. Superata la fase acuta, ha ricominciato a lavorare con gradualità, prima individualmente e poi con il gruppo, seguendo un programma su misura concordato con lo staff biancoceleste per evitare ricadute e accelerazioni pericolose. La società, in accordo con il giocatore, a settembre ha scelto la via della prudenza: niente convocazione immediata con la Danimarca, ma un blocco di allenamenti a Roma per ricostruire condizione e automatismi con Sarri.
Oggi Isaksen vede finalmente l’orizzonte schiarirsi: “Mi sento in buona forma”, ha spiegato. E durante questa sosta tornerà a vestire la maglia della Nazionale, un obiettivo che lo ha tenuto mentalmente agganciato nei giorni peggiori. Non è solo una questione di minuti, ma di sensazioni: strappi più fluidi, brillantezza nel breve, cambi di direzione che tornano familiari. Segnali che alimentano l’ottimismo.
Cosa significa per la Lazio
Per Sarri, Isaksen è un asset tattico prezioso: esterno che attacca la profondità, capace di giocare piede forte esterno o a piede invertito per cercare il rientro e la conclusione. In una Lazio che ha alternato momenti di difficoltà nel uno contro uno e nella rifinitura sull’ultimo terzo, il danese offre verticalità e rottura delle linee, qualità che mancavano quando gli avversari abbassavano il baricentro.
La sua gestione minutaggio sarà inevitabilmente cauta: carichi controllati, inserimento progressivo e attenzione ai segnali del corpo. L’obiettivo è farlo arrivare integro e con ritmo alla ripresa del campionato e ai match chiave del blocco di ottobre-novembre. In prospettiva, Isaksen può aumentare la competizione sugli esterni e diversificare le soluzioni offensive, aprendo spazi anche per le seconde linee e riducendo la dipendenza dagli stessi interpreti.
Il fattore umano: dal balcone di Formello alla spinta del gruppo
Il racconto restituisce anche la dimensione umana: la madre accanto nei giorni più duri, i compagni salutati “dal balcone”, i messaggi che arrivano ma senza poter condividere davvero lo spogliatoio. È un frammento che spiega quanto il calcio sia anche equilibrio mentale. Ritrovare il campo significa recuperare routine, relazione, appartenenza.
Per un esterno che vive di fiducia, la sequenza allenamento-minuti-giocata riuscita fa da volano: più gioca, più incide; più incide, più cresce la fiducia.
Nazionale come trampolino, non come rischio
La convocazione con la Danimarca non deve essere letta come forzatura, ma come tappa misurata: stimolo competitivo, staff medico attento, minutaggio calibrato. Se la progressione sarà rispettata, Isaksen potrà rientrare a Roma con condizione cresciuta e un surplus di autostima, pronto a offrire alla Lazio ciò che è mancato in certe partite: strappo, profondità e scelta di tempo nell’attacco dell’area.
Prossimi step
- Carichi progressivi e gestione dei picchi: evitare overuse dopo la sosta.
- Inserimento tattico sulle corsie con compiti chiari in non-possesso.
- Obiettivo breve termine: minuti di qualità e continuità fisica.
- Obiettivo medio termine: riportare contributi diretti a gol/assist nel ciclo Atalanta-Juve-Lecce.
Se il percorso resterà lineare, la Lazio potrà contare su un Isaksen versione 2.0: stesso talento, più resilienza. E in un campionato che spesso si decide nei dettagli, recuperare un esterno capace di cambiare ritmo può valere come un acquisto di gennaio anticipato.
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