Il 30 settembre è passato. Una data segnata in rosso sul calendario della Lazio, ma ancora una volta superata con l’ennesimo ritardo. Ad oggi, il club biancoceleste non ha ufficializzato alcuno sponsor principale né incassato le somme necessarie per sbloccare il mercato di gennaio. La situazione, come spesso accade sotto la gestione Lotito, appare nebulosa, con promesse di accordi imminenti e soluzioni contabili creative che non convincono del tutto.
Secondo quanto filtra dall’ambiente, a breve dovrebbe arrivare la firma con un main sponsor — probabilmente una compagnia aerea, con Aeroitalia tra i nomi più citati — oppure la società tenterà di far valere un “vecchio credito” da 12-13 milioni legato ai diritti tv. Una mossa che, seppur contestabile, potrebbe consentire di sistemare momentaneamente i conti. Ma la realtà resta sotto gli occhi di tutti: la scadenza del 30 settembre è stata mancata e nulla si è concretizzato.
Sempre in ritardo
Il problema non è solo la firma che ancora manca. È l’impressione generale di una società sempre in affanno, che insegue gli eventi invece di anticiparli. Una società realmente strutturata come un club moderno e, soprattutto, come una realtà quotata in borsa, avrebbe chiuso ogni pratica prima della scadenza. Alla Lazio, invece, si attende sempre l’ultimo minuto, si naviga a vista e si vive di espedienti contabili e decisioni tardive.
Il 30 settembre avrebbe dovuto rappresentare un punto fermo. Invece, si aspetta ancora, con la giustificazione che i documenti potranno essere inviati entro il 1° novembre. Ma è un alibi debole: le scadenze servono a dare serietà e credibilità, non a rinviarle all’infinito.
Lotito e la gestione “alla giornata”
Claudio Lotito ama presentarsi come un presidente attento ai numeri e al bilancio. Tuttavia, questa abitudine di arrivare sempre dopo la scadenza, di tamponare i problemi all’ultimo momento, rischia di minare la credibilità della società. Agli occhi dei tifosi, la Lazio appare come un club gestito male, privo di una visione manageriale che possa competere con le grandi realtà della Serie A.
Non è la prima volta che accade. Ogni anno la narrazione è la stessa: bilanci da sistemare, sponsor da chiudere, trattative portate avanti in ritardo. Il risultato? Una Lazio che fatica ad alzare i propri ricavi e a programmare con anticipo strategie di mercato.
Il rischio per il mercato di gennaio
Il vero nodo riguarda il futuro prossimo. Se la Lazio non riuscirà a fornire garanzie solide, il rischio è di ritrovarsi a gennaio con nuove restrizioni, costretta a muoversi sul mercato solo in caso di cessioni o con formule creative. In una stagione lunga e impegnativa, questo rappresenterebbe un limite enorme per la squadra di Sarri, già in difficoltà sul piano tecnico.
La Lazio non può più permettersi di vivere alla giornata. Per competere stabilmente in Serie A e in Europa servono piani chiari, risorse certe e una gestione che non rincorra le scadenze ma le anticipi.
Conclusione
La domanda che si pongono i tifosi è inevitabile: questa Lazio è davvero una società moderna e ambiziosa, o è solo una realtà che continua a sopravvivere tra ritardi e improvvisazioni? Finché i fatti continueranno a smentire le parole, l’impressione resterà sempre la stessa: la Lazio di Lotito è una società in perenne affanno.
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