
Beppe Signori, uno dei simboli della Lazio anni ’90 e idolo indiscusso per un’intera generazione di tifosi biancocelesti. Per molti, il numero 11 resta il volto della Lazialità, l’uomo che ha riportato la squadra verso il calcio che conta, con i suoi gol e la sua determinazione.
Il più grande rammarico di tanti laziali – e anche il mio – è che Signori non abbia mai vinto nulla con la Lazio. Andò via proprio l’anno prima che arrivassero i primi trofei. Una beffa per un calciatore che ha dato tutto in campo e che avrebbe meritato di sollevare almeno una coppa con l’aquila sul petto.
Un campione dimenticato
Dopo l’addio alla Lazio, la società non ha mai realmente omaggiato o reinserito Signori in un ruolo tecnico o dirigenziale. Le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto ne hanno sicuramente frenato la carriera da allenatore, ma nel 2021 la giustizia sportiva lo ha riabilitato completamente. Nonostante ciò, a distanza di anni, nessuna panchina gli è stata affidata, nemmeno nei campionati minori.
Un segnale evidente che nel calcio italiano, senza le giuste connessioni, anche un grande del passato può essere lasciato ai margini.
Il sogno di Signori
Proprio nel giorno del suo compleanno, Signori ha confessato che gli sarebbe piaciuto allenare il settore giovanile della Lazio. Ma ha anche sottolineato che “i matrimoni si fanno in due”, un chiaro riferimento alla mancata apertura della società guidata da Claudio Lotito.
In effetti, la Lazio di oggi non ha mai puntato realmente sugli ex giocatori: l’unica eccezione è Tommaso Rocchi, attualmente inserito nel vivaio, ma dopo anni di lontananza dal club.
Perché Signori sarebbe utile
Non è detto che un grande ex diventi automaticamente un buon allenatore. Ma quando si tratta di settore giovanile, la tecnica e l’esperienza possono fare la differenza. Pensiamo a cosa significherebbe per un ragazzo di 12-13 anni imparare i calci di punizione da uno dei migliori specialisti al mondo negli anni ’90.
Prima della tattica esasperata, i giovani hanno bisogno di imparare il controllo palla, il tiro, i fondamentali. Signori, con la sua esperienza, potrebbe portare un contributo unico, unendo competenza tecnica e senso di appartenenza.
La Lazio ascolterà?
Resta da capire se Lotito e il direttore sportivo Angelo Fabiani vorranno aprire questa porta. Per alcuni, la figura di Signori sarebbe “scomoda”, ma un presidente lungimirante dovrebbe pensare prima di tutto al bene della società.
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I tifosi hanno ancora negli occhi i gol, la grinta e il cuore di Beppe. Riabbracciarlo in un ruolo tecnico nel settore giovanile sarebbe un segnale forte, di riconciliazione e di rispetto verso una delle bandiere più amate.
E voi, cosa ne pensate? Vi piacerebbe rivedere Signori alla Lazio, magari a insegnare calcio ai giovani biancocelesti?
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