La Lazio si trova davanti a una sfida cruciale, non solo sul campo ma anche sul piano economico-finanziario. Dopo la semestrale negativa approvata al 30 giugno, il presidente Claudio Lotito ha tracciato una strategia per riportare i conti in equilibrio e rilanciare le ambizioni del club biancoceleste. Una roadmap che passa da sponsor, cessioni mirate e risparmi sui contratti in scadenza, con lo sguardo puntato anche sul progetto Flaminio.
Il contesto: l’urgenza di tornare in equilibrio
La Lazio, come sottolineato nei documenti ufficiali, si è impegnata a garantire la “continuità aziendale” attraverso un’evoluzione prevedibile della gestione. Il primo nodo da sciogliere riguarda la semestrale negativa, condizione che ha limitato le operazioni di mercato estive e che resta il parametro fondamentale da rispettare per non incorrere in nuovi stop a gennaio.
Lotito, in estate, aveva scelto di non completare alcune cessioni già ben avviate, proprio perché impossibilitato a sostituire i giocatori. Ora, invece, il piano prevede mosse precise per ridare respiro ai conti e allo stesso tempo mantenere competitiva la rosa.
Le strategie: sponsor e plusvalenze
Il primo step riguarda il nuovo main sponsor. Sfuma la pista della tech company, mentre Lotito ha avviato una trattativa avanzata con una compagnia aerea per la sponsorizzazione principale. Un accordo che potrebbe garantire ossigeno immediato alle casse e aprire la strada a ulteriori partnership commerciali.
Parallelamente, il presidente punta sul trading dei diritti sportivi, ovvero plusvalenze mirate su alcuni giocatori. Tra i nomi in uscita ci sono Marcos Antonio (valutato 4,2 milioni), Casale (6,449 milioni) e soprattutto Tchaouna (15,25 milioni). Per un riequilibrio totale, tuttavia, non è esclusa la partenza di altri giovani di valore, come Mandas e Gila, che hanno già attirato l’attenzione di club italiani ed esteri.
Un altro tassello del piano riguarda la riscossione di vecchi crediti, oltre 10 milioni, che saranno destinati a ridurre il “costo del lavoro allargato”, l’unico parametro ancora in piedi per liberare definitivamente gli acquisti della prossima sessione.
Le scadenze: settembre e gennaio tappe decisive
Il 30 settembre rappresenta una data cruciale: in quella giornata la commissione di vigilanza si pronuncerà sullo stato dei conti, con l’avvicendamento imminente tra Covisoc e un nuovo organo di controllo. Superare questa verifica significherà poter affrontare con maggiore serenità il mercato invernale.
Per gennaio, Lotito ha già chiarito che si procederà con un mercato “a saldo zero”: una entrata e una uscita con stesso ingaggio, per non appesantire ulteriormente il bilancio.
Risparmi programmati: il nodo contratti
Uno dei punti chiave del piano riguarda i contratti in scadenza nel 2026. Giocatori come Hysaj, Vecino, Gigot, Pedro, Basic, Fares e Kamenovic andranno in scadenza, liberando circa 20 milioni di euro complessivi di ingaggi. Una cifra importante che consentirebbe di abbattere ulteriormente il monte salari e rientrare stabilmente nell’obiettivo dell’80% del costo del lavoro fissato come tetto massimo.
Il progetto Flaminio: il sogno stadio
Accanto alle questioni economiche immediate, Lotito non perde di vista il progetto più ambizioso: lo stadio Flaminio. Nei giorni scorsi, il presidente biancoceleste avrebbe avuto un incontro riservato in Campidoglio per avviare la Conferenza dei servizi, passaggio fondamentale per trasformare il vecchio impianto in una casa moderna e funzionale per la Lazio.
Un nuovo stadio non rappresenterebbe solo un ritorno alle origini storiche, ma soprattutto una svolta epocale per i conti del club. I ricavi da ticketing, hospitality e sponsor potrebbero crescere in maniera esponenziale, allineando la Lazio alle big italiane ed europee.
Conclusioni: tra presente difficile e futuro da costruire
- Lazio, il piano di Lotito per il futuro: sponsor, cessioni e lo stadio Flaminio al centro del rilancio
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Il piano tracciato da Lotito è chiaro: contenere i costi, puntare su sponsor di peso e sfruttare le plusvalenze per riportare equilibrio nei conti. Una strategia prudente, che però dovrà accompagnarsi a scelte tecniche coraggiose per non sacrificare troppo l’aspetto sportivo.
Il ritorno nelle coppe europee, obiettivo dichiarato, resta fondamentale non solo per il prestigio ma anche per gli introiti, indispensabili a sostenere il piano di crescita. Intanto, i tifosi osservano con attenzione: da una parte la preoccupazione per un club che fatica a competere sul mercato, dall’altra la speranza che il progetto Flaminio possa finalmente dare alla Lazio una dimensione da grande.
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