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Casiraghi: “Alla Lazio gli anni più belli della mia vita. Questa squadra può sorprendere”

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Casiraghi alla Lazio

L’ex attaccante della Lazio Pierluigi Casiraghi è intervenuto in collegamento a 9 Gennaio 1900, raccontando i suoi anni in biancoceleste e commentando anche l’attuale situazione della squadra guidata da Maurizio Sarri.

Gli anni alla Lazio

“Quelli alla Lazio sono stati gli anni più belli per me, sotto tutti i punti di vista: professionale e personale. Sono stato cinque anni a Roma e ci sono stato benissimo, ho solo bei ricordi”.

Casiraghi ha ricordato soprattutto i derby e le vittorie che hanno segnato la sua esperienza:

“Siamo stati fortunati a perdere pochi derby, io personalmente uno o due al massimo. Sono stati anni di crescita, fino ad arrivare allo scudetto, anche se io ero già andato via. Mi dispiace non aver vissuto quel trionfo, ma era giusto così, c’era un rinnovamento in corso”.

Un legame forte, confermato anche dal punto di vista personale:

“La Lazio direi che è la mia squadra del cuore. A Roma è nato mio figlio, lì ho vissuto la mia maturità calcistica e personale. C’è un po’ tutto in quegli anni”.

Il calcio di ieri e di oggi

Parlando delle differenze tra passato e presente, Casiraghi ha sottolineato come il rapporto tra tifosi e giocatori sia cambiato:

“Prima di Formello eravamo al Maestrelli, il rapporto con i tifosi e i giornalisti era molto più diretto. Oggi è diverso, ma sono i tempi che cambiano ed è giusto così”.

Un pensiero anche sugli attaccanti moderni:

“È difficile paragonare il calcio di oggi a quello di prima. Ora non ci sono tanti grandi attaccanti, forse è il ruolo che manca di più. L’eccezione può essere Kean, che sta facendo bene da un paio d’anni. Non a caso siamo andati a prendere Retegui, che è italo-argentino”.

La Lazio di Sarri

Casiraghi si è espresso anche sulla Lazio attuale, vedendo nella continuità un possibile punto di forza:

“È una delle squadre che ha cambiato meno. L’arrivo più importante è stato quello dell’allenatore, una certezza perché conosce bene il calcio italiano e l’ambiente. La Lazio magari è sottovalutata, ma questo può essere un bene: senza troppe aspettative si può lavorare sotto traccia e sorprendere. La differenza la farà la costanza di rendimento, e su questo Sarri è molto bravo perché è un tecnico sempre sul pezzo”.

Castellanos e il ruolo di centravanti

Un commento infine sull’attacco e sul peso di Castellanos:

“Forse è l’unico attaccante vero che ha la Lazio, poi ci sono Dia e tanti esterni. Ha il peso dell’attacco sulle spalle ma è un ottimo giocatore: vede la porta, sa giocare spalle alla porta e si sacrifica per la squadra. Può crescere tanto, ha qualità e l’attitudine giusta”.



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