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Sarri, cuore Lazio: “Torno a casa, non è una scelta furba”. L’analisi su Tavares, Rovella, Guendouzi e la voglia di derby

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Primo piano di Maurizio Sarri con il volto a metà tra ombra e una luce azzurra, a simboleggiare il suo ritorno alla Lazio dopo un anno difficile.

Dal palco del clinic di Castiglione della Pescaia, Maurizio Sarri torna a parlare e lo fa senza filtri, con il cuore in mano. Il tecnico biancoceleste, intervistato dalla redazione di TUTTOmercatoWEB.com, ha toccato tanti temi, dal suo ritorno nella Capitale alla visione sulla squadra che sta nascendo, senza dimenticare un anno personale terribile che ha messo il calcio in secondo piano.

Sarri: “Tornare alla Lazio è come tornare a casa”

Il punto centrale del suo intervento è il legame viscerale con l’ambiente laziale. Una scelta di sentimento, non di convenienza. Tornare alla Lazio è come tornare a casa, ritrovo un popolo che mi ha voluto bene. Non è stata una scelta furba, perché torno in un posto dove sono arrivato secondo, ma è stata una scelta da un punto di vista di sentimenti estremamente facile”.

Prima della firma, un pensiero alla Fiorentina e al suo popolo, a cui Sarri riserva parole di profonda gratitudine per il sostegno ricevuto in un momento buio: “Ho attraversato un momento molto difficile quest’anno […], ma ho avuto un sostegno straordinario, incredibile e commovente dalla tifoseria della Fiorentina. Questo me lo porterò sempre nel cuore. […] Sarò sempre riconoscente ai tifosi della Fiorentina.

La Lazio che verrà: l’analisi sui singoli

Il Comandante ha poi offerto una lucida analisi su alcuni elementi chiave della rosa. Su Nuno Tavares ha le idee chiare: “È l’unica incognita della difesa che troverò, è forte ma anarchico, se riusciamo a inquadrarlo diventa fortissimo”. Promosso con riserva Nicolò Rovella: “Avevo detto che dopo 50 partite da vertice basso, sarebbe diventato un top. Gli manca un po’ di palleggio ma è molto forte”. Infine, l’elogio alla carica agonistica di Mattéo Guendouzi: “È un animale contagioso per chi gli gioca accanto, ha bisogno del guinzaglio perché non riesce a fermarsi al 100%, deve andare oltre”.

Uno sguardo al futuro: dal Derby alla voglia di ricominciare

Dopo un anno complicato, la voglia di campo è tornata prepotente: “È stato un anno terribile, ho perso delle persone importanti della mia famiglia e il calcio per molti mesi è stato marginale. Ora ho voglia di tornare ad allenare. Una voglia che si scontrerà subito con un appuntamento cerchiato in rosso, il derby contro la Roma di Gasperini: “Lo stimo molto, perché ha creato un modello di calcio ed è un allenatore che mi piace. Sarà un bel derby tra persone che si conoscono e si apprezzano”.



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