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Serie A

Lazio, NEIN!

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Lazio 20142015 squadra
Se la Lazio di Lubecca ride, quella di Hannover piange. All’HDI Arena fa festa solo Miro Klose, applaudito all’unisono dai circa 25 mila spettatori. Per il resto, la squadra di Pioli esce dal match di addio al calcio di Cherundolo con tante ferite da leccare. I padroni di casa viaggiano a velocità doppia, il 3-1 finale è il giusto risultato a una partita pressoché a senso unico. Attenuanti per i capitolini: l’undici di Korkut è più avanti nella preparazione, lo schieramento scelto dal tecnico laziale è altamente sperimentale.

FORMAZIONI – Pioli conferma il turnover, con una sorpresa: Pereirinha è la mezz’ala destra nel 4-3-3, accanto a Gonzalez e Parolo. L’esterno portoghese torna nell’atipico ruolo già ricoperto a Lisbona, il Tata occupa la posizione che di solito spetta a Ledesma.In difesa, debutta De Vrij: l’olandese fa coppia con Ciani, ai loro lati Basta e Braafheid. Djordjevic guida il tridente d’attacco completato da Candreva e Lulic. Il tecnico tedesco Korkut si affida invece al 4-2-3-1: Bittencourt, Stindl e Prib è il terzetto a supporto di Joselu. Nell’undici titolare trova spazio anche Steven Cherundolo: lascaletta del suo addio al calcio prevede cinque minuti simbolici in campo.

PRIMO TEMPO – L’inizio del match è soft, dominano i ritmi bassi. Al 5′ è allora il festeggiato a scaldare le mani dei circa 25 mila spettatori dell’HDI Arena: Cherundolo si gode la standing ovation dei suoi tifosi, come da copione lascia subito spazio a Sakai. Il primo quarto d’ora viaggia su binari lenti, le occasioni latitano. Poi si sveglia l’Hannover. Al 18′ Bittencourt chiama alla doppia chiusura in scivolata prima Ciani, poi Lulic. I padroni di casa hanno acceso l’interruttore, l’esterno tedesco è una furia. La Lazio subisce l’onda d’urto, al 22′ l’Hannover passa: Marcelo trova la deviazione vincente su calcio d’angolo, per il meritato vantaggio dei Roten. L’undici di Pioli è lontano parente di quello ammirato appena due giorni fa a Lubecca. Al 28′ Ciani perde palla in disimpegno sulla trequarti, l’indemoniato Bittencourt s’invola verso Marchetti ma grazie il portiere biancoceleste. Due minuti più tardi, Basta salva la conclusione a botta sicura di Joselu, servito splendidamente dal solito Bittencourt. Qualche preoccupazione per Braafheid, quando l’olandese riceve una botta sul piede malconcio: niente di compromettente, il numero 88 rientra subito in campo. Al 38′ è invece costretto ad alzare bandiera bianca Basta: il serbo ha la peggio in un contrasto sulla fascia, la smorfia di dolore è evidente. Pioli è chiamato al primo cambio, dentro Cavanda. L’Hannover chiude sempre più la Lazio nella propria trequarti: Braafheid sventa miracolosamente su Joselu, imbeccato in area a Stindl. Che al 40′ sigla il raddoppio: Candreva perde ingenuamente palla sulla destra, Bittencourt ne approfitta e serve il numero al 10. E’ una Lazio bruttissima quella che conclude sul doppio svantaggio la prima frazione.

SECONDO TEMPO – Keita al posto di Pereirinha: è il cambio che apre la ripresa, Pioli corre ai ripari. Lulic arretra nel ruolo di interno sinistro, Parolo scala sulla destra. Il risultato non cambia, l’Hannover ruggisce senza sosta. Al 49′ Schulz non trasforma per un soffio in rete l’angolo di Pander. Qualche istante più tardi, Marchetti sballa un rinvio, per fortuna della Lazio senza conseguenza. Il numero uno si ripete pericolosamente poco più tardi, stesso errore di Lisbona: Joselu gli sottrae la palla ma non centra la porta. La squadra di Korkut è padrona assoluta del gioco: la furia Bittencourt disegna una splendida conclusione a giro con il sinistro, stavolta Marchetti si supera e dice no al migliore in campo. Al 55′ si fa viva la Lazio. Lulic serve Candreva sull’out destro dell’area, il numero 87 serve Djordjevic davanti alla porta: il serbo cerca la prodezza di tacco, ma la palla termina dopo un batti e ribatti tra le mani di Zieler. Girandola di cambi al 61′ per Pioli: fuori De Vrij, Gonzalez, Parolo, Lulic, Candreva e Djordjevic; dentro Novaretti, Ledesma, Cataldi, Mauri, Felipe Anderson e Keita. Lo stesso talento ex Barca guadagna al 65′ un calcio di rigore: sul dischetto si presenta Ledesma, l’italo-argentino spiazza Zieler e accorcia le distanze.Keita e Felipe Anderson provano a forzare i ritmi, l’Hannover si chiude bene. E sfiora il gol del 3-1: al 72′ Kiyotake pesca da calcio d’angolo Stindl, Marchetti dice no al colpo di testa del numero 10. Due minuti più tardi però non può fare nulla sul tocco morbido con cui il capitano dei Rossi mette a segno la personale doppietta. Si spengono le velleità di pareggio per la Lazio, mentre Pioli sostituisce Braafheid con Radu. Al 76′ ci prova Mauri a impegnare Zieler, il portiere tedesco blocca senza troppi problemi. Più pericoloso Keita tre minuti dopo, la sua conclusione è deviata in angolo. Al 79′ anche Korkut dà vita al via vai di cambi, per cinque le sostituzioni per l’Hannover. Le squadre in campo attendono solo il fischio finale, ma all’87’ Gülselam fa in tempo a farsi annullare un gol per fuorigioco. E’ l’ultima emozione dell’incontro: l’Hannover festeggia al meglio la sua leggenda Cherundolo, la Lazio non è altrettanto generosa con Klose. In serata il ritorno in Italia, prossimo step il 14 agosto contro il Latina. Tanto il materiale su cui Pioli ragionerà al rientro nella Capitale, tra segnali positivi e lacune evidenti da colmare.

LALAZIOSIAMONOI



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