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Intervista

Ez Design: “Lavorare per la Lazio sarebbe fantastico! Tifo Lazio grazie a mio nonno.”

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Entrato da qualche settimana a gamba tesa nel mondo Lazio, Ez Design ci sta deliziando con delle fantastiche maglie da lui create! rimasti positivamente colpiti dalle sue creazioni, abbiamo deciso di intervistarlo in eclusiva, ecco le sue parole:

Come e quando è nata la tua fede Laziale?

“La mia fede laziale nasce da bambino, grazie a mio nonno che, mi ricordo, mi faceva indossare la maglia di Beppe Signori ed io, essendo mancino di piede come lui, sentii subito una grande sintonia con quella bellissima numero 11, con i colori, con il simbolo dell’aquila. Crescendo poi, e trovandomi di fronte alla prima scelta della vita di tutti noi romani tra Lazio e Roma, sentii di appartenere alla Lazio non solo come tifoso, ma anche come stile di vita, rafforzando quel sentimento nato “di nonno in nipote”.

Come e quando è nata la tua passione per il Design?

Al mondo del design mi sono avvicinato invece per poter unire la mia vita professionale, in quanto studente di architettura, e appassionato per le maglie da gioco, nella creazione delle quali riesco a mettere tutta la mia creatività e passione… devo dire che sarebbe bello se diventasse un lavoro a tempo pieno.”

Ti piacerebbe lavorare per la Lazio come Designer?

“Magari, cosa c’è di più bello per un tifoso che avere l’opportunità di disegnare la propria maglia ? La prospettiva della tifoseria è la più importante a mio parere, perchè alla fine sono loro che comprano le maglie e che le vestono. E’ per questo che quando si pensa a una maglia, indipendentemente dal brand che la produce, si dovrebbe tener conto del fatto che rispecchi la squadra e i tifosi che la sostengono, che tale squadra sia il Real Madrid o l’ultima classificata della Lega Pro.”

Fino ad ora hai avuto qualche riscontro positivo con la Macron e con la Lazio?

“Tre mesi fa all’incirca ho avuto modo di incontrare sia la lazio sia la macron ma, nonostante un inizio abbastanza promettente, non se ne è fatto più nulla ed è, ovviamente, un gran peccato.”

Come vedi la Lazio in questa stagione?

“La lazio sta facendo un ottimo campionato viste le aspettative, il fatto che non sia venuto Bielsa e che al suo posto sia rimasto inzaghi è stata la cosa migliore che potesse accadere. Dall’allenatore a tutti i giocatori c’è una gran voglia di farsi notare e tanta umiltà, queste sono le chiavi per il successo, niente di più. Alla fine di questo campionato spero che la lazio possa raggiungere almeno l’europa League, poi se viene qualcosa di più tanto meglio.”

Qual è il tuo rapporto recente con lo stadio?

“Essendo ancora studente e non lavorando, vado allo stadio ogni volta che ne ho la possibilità dal punto di vista economico. Io penso che una squadra indipendentemente dai risultati vada sostenuta e sarebbe bello vedere lo stadio pieno come un tempo, ma purtroppo credo che da qualche anno a Roma, qualcosa si sia rotto per una serie di ragioni che vanno dalla questione barriere, alla difficoltà di parcheggio e che toccano anche la tipologia di stadio (non progettato per il calcio) quindi con ancora la pista d’atletica e la distanza degli spalti dal campo, è diventato normale preferire la partita in pay tv dal divano, che dallo stadio il quale la fa vedere dal vivo con i cori e le emozioni che lo caratterizzano. Credo che servano nuove strutture e stadi moderni, solo così il calcio può tornare ad essere un’industria fiorente in questo paese e le squadre italiane potranno tornare a lottare su palcoscenici europei alla pari dei top club… ma senza gli stadi non si va da nessuna parte. A questo proposito (e anche dal punto di vista professionale) sono molto curioso della questione dello Stadio della Roma e penso che questa città abbia bisogno di nuove opere di urbanizzazione su grande scala visto che le ultime risalgono a quasi un secolo fa. Roma è un nome importante e deve in qualche modo avere sviluppi importanti, mi auguro quindi per il bene di tutti i romani che sia la Roma che la Lazio possano costruire i rispettivi stadi, anche perché a rischio, oltre alla competitività economica delle nostre società, c’è anche la “cultura” del calcio che in italia è sempre stata fortemente radicata su tutto il territorio.”

Cosa ne pensi in generale delle magliette indossate dalla Lazio dal 2000 ad oggi? 

purtroppo negli ultimi tempi, gli affari e gli interessi economici scavalcano ľimportanza del nostro simbolo e della nostra storia. Le recenti maglie create dalla Puma e in parte dalla Macron purtroppo, non hanno quel senso di appartenenza che tanto piace ai tifosi, risultando scialbe e senza un’effettiva caratterizzazione. Il tifoso laziale è attaccato alla storia e alla tradizione, basta pensare al successo della maglia bandiera rimessa in commercio nel 2015.” 



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