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Biava torna sul 26 Maggio

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Giuseppe Biava è intervenuto ai microfoni laziali ricordando quel 26 Maggio 2013

“Sono passati 3 anni da quel 26 maggio ma sembra ieri. Quanto mi piacerebbe tornare al minuto del gol di Lulic e anche al triplice fischio, la gioia era immensa. Quando siamo scesi in campo eravamo consapevoli di essere superiori a loro e questo ci ha permesso di vincere. Avevamo la sensazione che prima o poi il gol glielo avremmo fatto, e così è andata! Durante l’arco dei 90 minuti abbiamo avuto pochi momenti di difficoltà. Ho rivisto la partita un sacco di volte, l’abbiamo sicuramente meritata.

Tre parole per descrivere questa finale contro la Roma? Teso, consapevole e gioioso.

La tensione si è iniziata ad avvertire durante la settima e subito prima del fischio d’inizio ma avevamo la consapevolezza di essere superiori e poi l’esplosione della gioia finale.

Il nostro cammino in quella TIM Cup è stata una bella cavalcata, siamo stati bravi ma anche fortunati. Per arrivare in fondo ci deve essere anche la fortuna. Con la Juve, nella doppia semifinale, abbiamo fatto un’ottima partita. Nel ritorno abbiamo subito il gol al 91’ ma noi, dopo appena tre minuti siamo tornati in vantaggio. Anche sul finale abbiamo rischiato qualcosina. La partita l’abbiamo meritata, durante il cammino abbiamo avuto tutti segnali positivi a partire dalla partita con il Siena.

La vittoria nella semifinale con la Juve ci ha dato la carica, i bianconeri erano e sono una corazzata! Poi nella finale con la Roma la carica la devi avere, per noi era importante vincere ma lo era soprattutto per i tifosi che vivono la città.

Questo è stato il mio primo ed unico trofeo nazionale da quando gioco a calcio e vale come se ne avessi vinti 100, è il mio scudetto e ne è valsa la pena!

Tutti sentivano la pressione. Chi non ha giocato lo sentivi coinvolto, da dentro il campo sentivamo i ragazzi in panchina! Sapevamo quanto era importante per tutti questa partita, sentivamo questa responsabilità e non potevamo sbagliarla.

Venivamo da risultati altalenanti, il ritiro di Norcia è stato un’ottima intuizione della società, è qui che abbiamo costruita la vittoria.

All’inizio non sapevamo se fosse meglio affrontare la Roma o l’Inter, eravamo dubbiosi. Da un lato sarebbe stato più facile a livello di stress e tensione, affrontare i nerazzurri. Contro la Roma potevamo – come poi abbiam fatto- diventare gli eroi della serata ma avevamo anche la possibilità di perdere e la delusione sarebbe stata troppo. Una volta capitata la Roma abbiamo pensato che dovevamo vincerlo per forza.

Al termine abbiamo festeggiato tutti, era difficile trattenere le emozioni. Abbiamo festeggiato per un bel po’, anche quando sono tornato a Bergamo con i miei amici. Io personalmente festeggiai anche nei giorni successivi quando rinnovai di un altro anno con la Lazio.

Il ricordo più bello è legato a quando siamo partiti con il pullman scoperto dallo stadio per arrivare a Ponte Milvio, c’era un sacco di gente, è stato uno dei momenti che rimarrà dentro ognuno di noi”.



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