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Serie A

Scudetto 1914-1915, oggi potrebbe arrivare la sentenza: ecco perché si deve festeggiare

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La tifoseria Laziale, se da un lato è delusa dalla vicenda Bielsa e fatica a rallegrarsi per gli ultimi colpi di mercato, è in realtà in piena fibrillazione per la possibile assegnazione dello Scudetto 1914-1915 anche alla Lazio, oltre che al Genoa. Nell’ultima riunione FIGC il presidente Carlo Tavecchio, pur ricordando che ci sono ancora vari aspetti da chiarire, ha ammesso che oggi, 04 Agosto, si sarebbe riparlato della possibile riassegnazione dello Scudetto ex aequo; è difficile che già oggi arrivi il verdetto finale, ma non è impossibile, e per questo molti tifosi della Lazio oggi, dalle 13 in poi, saranno in frenetico controllo di tutti i siti di aggiornamento della situazione per scoprire se, già oggi, la Lazio potrà conquistare il terzo, o meglio il primo, scudetto della sua storia. Ma non è l’ultima spiaggia: tutti noi sappiamo bene che, oggi o dopo Ferragosto, lo Scudetto sarà assegnato ex aequo, poiché non c’è un solo motivo per il quale questo scudetto debba restare solamente al Genoa; e ovviamente non vale come motivazione la netta superiorità di quel Genoa su quella Lazio, perché la storia del calcio è piena di partite dall’esito scontato che invece hanno riservato clamorose sorprese, basti pensare alla vittoria della Lazio nella Supercoppa Italiana contro l’Inter di Mourinho nel 2009. Quindi, sebbene sperino che il verdetto arrivi già oggi, i tifosi della Lazio ostentano totale fiducia e tranquillità: prima o poi il Campionato di Serie A 1914-1915 verrà assegnato nell’Albo d’Oro a Lazio e Genoa, perché non può essere altrimenti, non ci sono altri modi per rimediare ad un clamoroso errore compiuto dalla FIGC un secolo fa.

Semmai, il dilemma che attanaglia i tifosi della Lazio riguardo a questa vicenda, e che crea anche nette disparità di vedute, è un altro: questo titolo va festeggiato o no?

Io credo di sì, e per vari motivi:

  1. È bello poter dire che la Lazio, oltre ad essere stata la squadra che ha portato il calcio a Roma, sia stata anche la squadra che ha portato lo Scudetto a Roma. Altro che Scudetto 1941-1942, regalato all’altra sponda del Tevere. Essere la prima squadra ad aver vinto un titolo a Roma è un riconoscimento di un’importanza fondamentale, soprattutto per una città come Roma, che vive di sfottò e di sana rivalità.
  2. Inutile sottolineare il fatto che questo terzo scudetto porterebbe la Lazio a eguagliare la Roma per numero di scudetti vinti; sarebbe da ipocriti non ammettere che, pur avendo molte cose da vantare su di loro (ultima la Coppa Italia 2013), il fatto di aver avuto per molti anni uno scudetto in meno è stato un dato che abbiamo sempre sofferto, un dato che i rivali hanno quasi sempre utilizzato come parafulmine per le prese in giro da noi riservategli. Proprio il fatto di abbattere anche questo tabù merita un festeggiamento adeguato.
  3. (Motivo da tenere in considerazione solo nel caso che la sentenza arrivi entro fine mese) I rivali non hanno mai nascosto la loro passione per festeggiare ogni anno gli scudetti ad agosto, con 9 mesi di anticipo, per poi non vincerli mai sul campo: ebbene, noi lo Scudetto ad Agosto potremmo vincerlo davvero, a voi i commenti…
  4. Chi ritiene che festeggiare questo scudetto sia ridicolo perché sia simile ai festeggiamenti dell’Inter per lo scudetto 2005-2006 si sbaglia: perché in quest’ultimo caso parliamo di una situazione completamente differente, con una sentenza che arrivò pochi giorni dopo la fine del campionato e le sentenze di Calciopoli; parliamo di una situazione di illecito sportivo, con parecchie società penalizzate, quindi due campionati chiaramente falsati (2005 e 2006). E poi un conto è una finale di Scudetto non disputata, un conto assegnarne uno ad una squadra che in quel campionato, prima delle penalizzazioni, era arrivata terza a 15 punti dalla vetta.
  5. Arriviamo al motivo più importante. Come ho scritto sopra, questo scudetto non è stato assegnato subito in ex aequo per un clamoroso errore della FIGC dell’epoca: pensate a quegli atleti, una buona parte dei quali e stata sicuramente sacrificata in guerra, che non hanno potuto festeggiare vome avrebbero voluto, e pensate anche ai tifosi che, 101 anni fa (in realtà meno perché la decisione assurda arrivò qualche anno dopo), hanno dovuto subire questa tremenda ingiustizia. È anche per loro che si deve festeggiare, per dare importanza alla loro memoria ed ai loro meriti.

Concludendo, risulta chiaro che i festeggiamenti per questo Scudetto non potranno essere pari ai festeggiamenti per gli altri due, anche perché sarebbero chiaramente poco naturali e poco seri, ma mi farebbe piacere poter assistere ad un sobrio festeggiamento come uno scudetto, anche se ottenuto in ritardo, merita, e anche a svariati e sani sfottò nei confronti dei secondi della Capitale che, non a caso, già da mesi inutilmente gufano a favore di un’ingiusta decisione finale.



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